Non si placano le polemiche per il decreto interministeriale (Economia-Giancarlo Giorgetti e Interni- Matteo Piantedosi) attuativo della scorsa legge di Bilancio che, così come anticipato da Il Sole 24 Ore, qualora venisse approvato, prevede più tagli, con la spending review, per i Comuni che hanno ottenuto maggiori fondi dal Pnrr.
Si tratterebbe di un meccanismo che – viene spiegato – riguarderebbe “metà dei tagli, per il resto distribuiti in base alla spesa corrente di ciascun ente al netto degli impegni su welfare e politiche per la famiglia”.
“Una decisione paradossale e irragionevole”, ha denunciato il presidente Antonio Decaro, segnalando come “i tagli saranno più pesanti per chi” grazie al piano di ripresa e resilienza “avrà costruito più asili nido, avrà aperto più case-famiglia, avrà acquistato più autobus elettrici o avrà realizzato più parchi pubblici”.
Sulla stessa linea dell’Anci c’è l’Upi – l’unione delle Province – secondo cui “siamo all’assurdo”, è una norma “oggettivamente priva di senso”.
Le proteste dell’opposizione per i nuovi tagli ai Comuni
Il tema accende il dibattito politico. “Giorgia Meloni si conferma regina dell’austerità. Sono molto gravi i tagli che il governo sta facendo ai Comuni: 250 milioni”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti a margine di un’iniziativa elettorale a Siena, prima tappa di un tour oggi in Toscana.
“Soprattutto – aggiunge – è grave la scelta del tutto insensata di tagliare maggiormente quei Comuni che stanno più spendendo risorse del Pnrr. Con il Pnrr si possono costruire i muri degli asilo nido ma con i tagli di Giorgia Meloni non ci saranno le risorse per gli educatori e per le educatrici. Siamo estremamente preoccupati e ci stringiamo ai sindaci che stanno denunciando questi pericolosi tagli”, ha concluso la segretaria del Pd.
Indignato il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte: “Erano già stati cancellati dei progetti contenuti nel Pnrr per i Comuni. Il problema è più generale, si taglia dappertutto e si tagliano risorse importanti per il Sud”.
L’Anci e l’Upi, che già da tempo seguono con attenzione la vicenda, avevano inviato una lettera a tutti i ministri interessati per segnalare come stesse “prevalendo un’interpretazione delle norme di bilancio assurda, contraddittoria con lo spirito e le finalità del Pnrr e soprattutto densa di gravissime conseguenze per la gestione delle opere pubbliche tanto attese dai cittadini”.
La replica di Fitto sui tagli ai Comuni
“Non ho mai parlato della questione e devo smentire le ricostruzioni lette stamane” sul decreto interministeriale (Economia e Interni) attuativo della scorsa legge di bilancio, ha detto il ministro per gli Affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
“D’intesa con i ministri Giorgetti e Piantedosi, il governo – ha aggiunto – valuterà le considerazioni e le esigenze del sistema degli enti locali e darà delle risposte”.
“Ho letto ricostruzioni – ha aggiunto Fitto – che recitano più o meno così ‘finanziate gli asili e tagliate la spesa corrente’. Ma la lettura della legge dice cose differenti”. Il ministro Giorgetti e il ministro Piantedosi hanno “proposto uno schema e come per tutti i provvedimenti sarà oggetto di un confronto e di una decisione”.