Il famoso e tanto desiderato Green pass doveva essere la soluzione a tanti problemi oltre che l’incentivo alle vaccinazioni, ed invece si è rivelato l’ennesimo impiccio burocratico che ha creato discordia in Europa e non solo. Da un lato, infatti, c’è la Francia con il presidente della Repubblica Emmanuel Macron che ha introdotto il Green pass per i luoghi pubblici (leggi l’articolo), compresi ristoranti, mezzi di trasporto, concerti e spettacoli. Dall’altro lato l’Italia non sembra gradire questo utilizzo estensivo del passaporto sanitario.
Fatto sta che “sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni”, dicono fonti dell’esecutivo. Le stesse fonti ricordano che il green pass è già utilizzato in alcuni ambiti, come matrimoni, Rsa, stadi, eventi. Tra i primi a dire chiaramente sì tra i membri del governo c’è il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: “Sono favorevole all’estensione dell’uso del green pass per il ritorno alla normalità di tutte le attività, e in particolare per garantire le esigenze di socializzazione nella scuola, sui luoghi di lavoro e nelle occasioni ludiche e di svago. Non si possono invocare riaperture indiscriminate senza un richiamo alla responsabilità individuale che riverbera sulla salute collettiva”.
Il governo – sottolinea Brunetta – “non apre e non chiude, il governo è chiamato a prendere atto dell’evoluzione della situazione reale, che è la sommatoria dei comportamenti individuali”. Un riferimento, senza nominarlo, anche a Matteo Salvini. Che proprio nelle scorse ore si è confrontato sul tema con Draghi: “Ne abbiamo parlato ma non metto in bocca opinioni al presidente. Diciamo che le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi. Noi non siamo per gli estremismi. Il modello francese non è un modello, è fuori discussione. Ovviamente bisogna continuare con il rispetto delle regole per situazioni di grande assembramento”.
Di diversa opinione, invece, la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti che parla di “soluzione, tra le soluzioni, che sicuramente ha l’effetto benefico di aumentare la partecipazione” alla campagna di vaccinazione. Il governo, aggiunge, “ora farà tutte le valutazioni del caso sulla base di dati e previsioni. Mi sembra che l’indirizzo della Francia sia una proposta molto interessante”. Per due volte in 12 ore a parlare è stato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, M5s: “Fare subito come ha fatto la Francia, applicando sul serio il Green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane”.
“Pensiamo alle discoteche – esemplifica –. Se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi. Perché il Green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati”. Un sistema del genere per altri motivi potrebbe aiutare a recuperare il ritardo soprattutto della fascia over 60 che ancora arranca. Sullo sfondo la ripresa dei contagi dopo le riaperture e le zone bianche che hanno portato ora alcune Regioni a ridosso della zona gialla per effetto della variante Delta: Abruzzo, Campania, Marche, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto.
“In Italia abbiamo raggiunto un risultato molto importante, stiamo confermando le 500mila vaccinazioni ogni giorno, anzi le abbiamo tendenzialmente superate e questo è un fatto positivo. Però sicuramente la variante Delta ci preoccupa e quindi credo che si debba trovare una via italiana all’utilizzo ampio del Green pass” dice la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini a margine di un incontro al Parlamento Ue a Bruxelles. “Su questo non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l’utilizzo del Green pass ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni”.
E aggiunge: “Stiamo risolvendo l’emergenza sanitaria, rimane l’emergenza economica molto forte. L’Italia non deve più chiudere, dobbiamo proseguire con il mantenimento di quelle riaperture che sono il frutto di un grande lavoro e quindi sicuramente il governo dovrà valutare l’utilizzo del Green pass ma senza copiare modelli stranieri. Certamente il governo Draghi e l’Italia saranno in grado di trovare una via italiana”. Gli argomenti si intrecciano con una valutazione complessiva che il governo farà su altre misure in scadenza, come lo stato di emergenza che terminerebbe a fine luglio ma potrebbe subire una proroga. Nonostante il dibattito e varie ipotesi, non si attendono decisioni nelle prossime ore, ma verranno fatte valutazioni a giorni – non si può escludere un incontro con il Comitato tecnico scientifico a breve – ed è difficile che una decisione possa essere presa prima del prossimo monitoraggio di venerdì.