L’ultima parola, ovviamente, spetta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo le consultazioni col Movimento 5 Stelle e con la Lega, sapremo – a meno che non ci siano ulteriori colpi di scena – il nome del prossimo presidente del Consiglio e i prossimi ministri che lo coadiuveranno nella realizzazione del programma di Governo messo a punto da Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Ma se per i ministri, al di là di qualche casella, i nomi che girano risultano essere pressoché gli stressi negli ultimi giorni, la questione è parecchio più enigmatica in merito al presidente del Consiglio. Dopo una mattinata di fibrillazioni in cui sono girati su tutti due nomi, quello dell’economista Giulio Sapelli e del giurista Giuseppe Conte, pare sfumato il primo, mentre alcuna smentita almeno per ora è arrivata sul secondo.
Ma chi è Conte? Avvocato e ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, è stato fino a febbraio (si è dimesso alla fine di quel mese) anche membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa. E soprattutto è un fedelissimo di Luigi Di Maio, essendo stato scelto dal leader M5S anche nell’elenco dei ministri dell’eventuale governo Cinque Stelle.
Conte ha 51 anni, ed era stato indicato per ricoprire l’incarico di ministro della Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia. Come possibile ministro della Pa, Conte – come dichiarato proprio a Repubblica – proporrebbe come prima cosa una “semplificazione del quadro normativo, farraginoso, incoerente a tratti incomprensibile” e “un censimento di tutti i provvedimenti amministrativi esistenti al fine di operare una rigorosa e spietata semplificazione”.
Chi pensa che il Movimento sia solo un insieme di incompetenti che nulla sanno di corridoi e palazzi di potere, dovrà ricredersi proprio leggendo il curriculum di Conte. Basti questo: alla candidatura a membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, ha inviato un cv di ben 28 pagine, pieno zeppo di incarichie e pubblicazioni. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma (1988) con votazione 110/110 e lode. Tra il 1992 e il 1993 è stato borsista presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Ha proseguito gli studi a Yale, negli Stati Uniti, a Vienna, Parigi, Cambridge e New York. Nel corso della sua carriera accademica ha insegnato diritto civile e commerciale presso l’Università di Roma Tre, la Lumsa di Roma, l’Università di Malta e quella di Sassari. Inoltre è condirettore della collana dell’editore Laterza dedicata ai “Maestri del diritto”. E ancora: è componente della commissione cultura di Confindustria. Ma è anche esperto di “gestione di grandi imprese in crisi”, il che sarà utile nelle vicende come Ilva o Alitalia.
Ma c’è di più. Come detto, infatti, Conte è membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha “destituito” Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da avances, minigonne e “contratto” per le borsiste.