Gli Stati Uniti mettono sotto pressione il Venezuela. Come ha fatto sapere il governo di Caracas, l’amministrazione statunitense ha revocato le licenze delle “compagnie transnazionali di petrolio e gas” alle quali era stato concesso il diritto di operare nel Paese, nonostante le sanzioni e l’embargo petrolifero mirati a rovesciare il presidente Nicolás Maduro.
Lungi dall’essere una sorpresa, questa misura – attribuita a Donald Trump – conferma che il nuovo presidente americano intende soffocare economicamente il Venezuela per provocare la definitiva caduta di Maduro. Il tycoon minaccia inoltre qualsiasi Paese che acquisti petrolio venezuelano con un aumento del 25% dei dazi su tutti i beni esportati negli Stati Uniti.
Nella dichiarazione del governo venezuelano non sono stati specificati i nomi delle aziende coinvolte, ma, dopo la revoca della licenza alla compagnia americana Chevron a fine febbraio, gli esperti si aspettavano che anche le compagnie petrolifere europee Repsol (Spagna) e Maurel & Prom (Francia) si sarebbero viste revocare i propri permessi.
Gli Stati Uniti revocano le licenze alle società transnazionali di petrolio e gas in Venezuela per rovesciare Maduro
“Vorrei informarvi che abbiamo mantenuto una comunicazione fluida con le compagnie transnazionali del petrolio e del gas che operano nel Paese, e che sono state informate, nelle ultime ore, dal governo degli Stati Uniti, della revoca delle loro licenze” – ha scritto la vicepresidente Delcy Rodríguez in una dichiarazione sui social media. “Eravamo preparati a questa situazione e siamo pronti a continuare a onorare i contratti con queste aziende, nel quadro della Costituzione della Repubblica e delle leggi venezuelane”, ha aggiunto la fedelissima di Maduro.
Rodríguez ha poi ribadito: “Come abbiamo sempre sostenuto, le aziende internazionali non hanno bisogno di alcuna licenza o autorizzazione da parte di alcun governo straniero”. Tuttavia, ha avvertito, le aziende che violeranno l’embargo e le direttive statunitensi saranno pesantemente sanzionate dalla Casa Bianca.