Il Cremlino non ha dubbi: gli Usa hanno compreso il messaggio del presidente Vladimir Putin dopo il lancio del missile balistico ipersonico Oreshnik. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov. Dopo il test di giovedì, “non ci sono stati contatti con l’attuale amministrazione (americana, ndr), ma d’altro canto il messaggio è stato molto comprensibile, logico”.
Putin ha affermato che con il permesso dato dagli Usa all’Ucraina di colpire in profondità il territorio russo con i missili a lungo raggio da loro forniti ha fatto assumere “un carattere globale” al conflitto e ha aggiunto che la Russia si riserva il diritto di attaccare infrastrutture militari di quei Paesi che forniscono a Kiev tali armamenti. Nello stesso tempo Peskov ha detto che Putin rimane “aperto al dialogo” per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina.
Tusk mette in guardia l’Europa sull’allargamento del conflitto in Ucraina
“La guerra a est sta entrando in una fase decisiva e sta raggiungendo proporzioni drammatiche. Le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale”, ha detto il premier polacco Donald Tusk. Martedì prossimo si terrà una riunione del Consiglio Nato-Ucraina, al livello di ambasciatori, in seguito all’attacco su Dnipro col missile ipersonico. La riunione è stata richiesta da Kiev. L’Ucraina si aspetta decisioni “concrete” contro la Russia, ha dichiarato il suo ministro degli Esteri Andriï Sybiga.
Il ministro ha aggiunto che Kiev solleverà “la questione di (come) limitare la capacità della Russia di produrre questo tipo di arma”. Il Parlamento ucraino (Rada), intanto, ha annullato ieri la sua seduta per timore di attacchi russi nel cuore di Kiev.
La Russia dà missili alla Corea del Nord in cambio di truppe
La Russia ha fornito supporto economico e missili antiaerei alla Corea del Nord in cambio di truppe di Pyongyang a supporto della guerra di Mosca contro l’Ucraina. “È stato identificato che equipaggiamenti e missili antiaerei per rafforzare il vulnerabile sistema di difesa aerea di Pyongyang sono stati consegnati alla Corea del Nord”, ha riferito Shin Won-sik, il principale Consigliere per la sicurezza di Seul.
Sarebbero circa 11.000 i soldati nordcoreani schierati sul fronte di battaglia nel Kursk, a sostegno degli sforzi militari di Mosca. Parlando alla Sbs, Shin ha precisato che Pyongyang ha ricevuto “varie forme di sostegno economico” e “dopo il fallimento del lancio del 27 maggio, la Corea del Nord ha lavorato sulla tecnologia satellitare” per risolvere le sue lacune. L’Ucraina, da parte sua, fa sapere che non intende ritirarsi dalla regione russa di Kursk in questa fase, stando a fonti dello stato maggiore di Kiev.