Dalla Redazione
Gli Stati Uniti hanno dato il via ai loro attacchi in Siria contro i jihadisti. L’ha detto chiaramente l’ammiraglio John Kirby, portavoce del Pentagono: “Posso confermare che forze americane e alleate stanno compiendo azioni militari contro terroristi dell’Isil (Is) in Siria attraverso l’utilizzo di caccia, bombardieri e missili Tomahawk”. Le operazioni, per quanto si apprende, sono in corso e dureranno alcune ore.
I bombardamenti starebbero interessando l’area in cui si trova la città di Raqqa, nel nordest del Paese, non a caso proprio la città che i jihaidisti dell’Isis hanno eletto come loro capitale. Sono in molti infatti – secondo quanto riporta il Washington Post – gli abitanti di questa località che stanno postando su Twitter messaggi in cui parlano di “grandi esplosioni” e di un “ripetuto passaggio di aerei militari”.
Allertata ovviamente la Siria. Secondo quanto dichiarato dallo stesso ministro degli Esteri siriano, “gli americani lo hanno detto al rappresentante siriano presso le Nazioni Unite”. Un passaggio inevitabile dato che anche Mosca nei nei giorni scorsi aveva dato il via libera alle operazioni, ma solo “se effettuate con il consenso di Damasco”.
Nei raid aerei sono coinvolti 5 Paesi arabi. Secondo fonti dell’amministrazione americana sono Arabia Saudita, Emirati arabi, Giordania, Bahrein e Qatar. Non sono invece coinvolti, per ora, paesi europei.