In Medio Oriente va di male in peggio. Dopo mesi di attacchi degli Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e la conseguente risposta dell’occidente, i miliziani filo-iraniani avevano annunciato che non si sarebbero fermati finché continuerà la guerra nella Striscia di Gaza e, al contrario, avrebbero aumentato nel tempo la portata dei loro blitz.
Proprio quello che è successo nelle ultime ore quando le forze dei ribelli dello Yemen hanno alzato il tiro, con due distinte operazioni. La prima, come già successo molte volte, ha preso di mira un’imbarcazione che è stata raggiunta e “colpita da proiettili” non identificati nel Golfo di Aden. Un attacco in cui, secondo quanto riporta l’unità britannica Maritime Trade Operations (UKMTO), parte della Royal Navy britannica, non ci sono state vittime. “Tutto l’equipaggio è stato dichiarato salvo”, ha riferito UKMTO, assicurando che “le autorità stanno indagando” e nel frattempo “si consiglia alle navi di transitare con cautela” nell’area.
Ma è il secondo attacco, subito rivendicato dagli Houthi, a risultare particolarmente grave e clamoroso. Secondo quanto riferito dal Jerusalem Post, un missile e quattro droni sono stati lanciati dai ribelli yemeniti verso la città di Tel Aviv in Israele. Proprio uno dei velivoli senza pilota, l’unico a non essere stato abbattuto, ha eluso i sistemi difensivi dello Stato ebraico e, impattando, ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre sette.
Gli Houthi rivendicano l’attacco su Tel Aviv
Il gruppo ribelle Houthi ha immediatamente rivendicato il lancio del drone con un post su X in cui si legge che il velivolo senza pilota è stato “in grado di aggirare i sistemi di intercettazione e non essere rilevabile dai radar”. Un attacco che Hazam al-Assad, membro dell’ufficio politico del gruppo ribelle con sede nello Yemen, deve mettere in guardia Israele perché “tutte le città” sono ormai nel mirino degli Houthi. Gruppo filo iraniano che, secondo lui, è “entrato in una nuova fase strategica nelle operazioni contro il nemico”, con questo blitz che “è il primo di questa ulteriore escalation”.
Sempre al-Assad ha poi aggiunto che c’è “integrazione con le forze dei fronti della resistenza in Libano, Iraq e Palestina occupata”, lasciando presagire possibili operazioni congiunte.
Israele avverte gli Houthi: “Regoleremo i conti”
Un raid che l’amministrazione israeliana del primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso che “non resterà impunito”. “L’apparato della difesa lavora per rafforzare immediatamente tutti i sistemi di difesa e regolerà i conti con chiunque danneggi lo Stato di Israele o diriga il terrore contro Israele”, ha tuonato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, al Times of Israel.