Per “sostenere il potere d’acquisto dei nuclei familiari meno abbienti”, il governo introdurrà un bonus benzina. Annunciato da settimane, alla fine dovrebbe arrivare all’interno del decreto Energia atteso in Consiglio dei ministri lunedì. Lo sconto sui carburanti, però, sembra essere poca cosa rispetto agli extraprofitti intascati dal governo grazie al caro benzina.
Andiamo con ordine. Il decreto Energia, stando alla bozza del provvedimento, prevede uno stanziamento aggiuntivo per i beneficiari della Social card (da 382 euro, solo per le famiglie meno abbienti): i soldi caricati sulla tessera potranno essere usati non solo per beni alimentari, ma anche per il “costo del carburante”.
Si somma, quindi, un ulteriore contributo: ai “beni alimentari di prima necessità”, nel testo della legge che ha istituito la Social card si aggiunge la voce “e di carburanti”. Il punto problematico riguarda però le risorse. Si prevede, infatti, che la dotazione di 500 milioni per il 2023 venga rifinanziata soltanto con altri 100 milioni di euro aggiuntivi. A fronte, ricordiamo, di stime che parlano di extraprofitti per lo Stato grazie agli aumenti del costo della benzina pari a 1-2 miliardi di euro solamente per il mese di agosto.
Cosa prevede il bonus benzina del decreto Energia
Il prezzo della benzina continua a essere altissimo, avendo superato la soglia dei 2 euro al litro per la modalità self in 12 regioni. Seppure ci sia stato un lieve calo negli ultimi giorni, va sottolineato che ieri il costo è tornato a crescere e la media nazionale si attesta a 2,005 euro al litro per la benzina e a 1,943 euro al litro per il diesel.
Un intervento sui carburanti è quindi necessario. Ma il bonus benzina deve ancora essere definito. L’ipotesi più probabile, calcolando che lo riceveranno 1,3 milioni di famiglie (le stesse della Social card), è che l’importo sia di circa 80 euro a famiglia (a nucleo, quindi, e non a persona).
Entro trenta giorni dall’approvazione del decreto, comunque, il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà emanare, di concerto con il Mef e l’Agricoltura, il decreto attuativo per stabilire anche l’ammontare della somma per ogni singolo nucleo. Oltre che la modalità di raccordo per il sistema di gestione della card e le modalità di accreditamento delle imprese autorizzate alla vendita dei carburanti.
Extraprofitti per lo Stato, mini-aiuti per i cittadini
La misura, come detto, andrà solamente ai beneficiari della Social card, ovvero soltanto 1,3 milioni di famiglie in situazione economica particolarmente complicata. Verranno escluse tantissime famiglie con redditi ugualmente bassi. E non solo, perché l’importo sembra essere minimo. D’altronde il governo ha intenzione di investire – salvo cambiamenti dell’ultima ora – solamente 100 milioni sul bonus benzina.
Pensiamo però agli extraprofitti fatti dallo Stato grazie all’aumento dei prezzi sul carburante e quindi alla conseguente maggiore Iva pagata dai cittadini. Secondo alcune stime, solamente nel mese di agosto l’aumento dei costi della benzina ha fruttato allo Stato tra 1 e 2 miliardi di extraprofitti. In sostanza, il governo ha deciso di investire solo una fetta davvero minima di quell’extragettito per ridurre i prezzi della benzina: parliamo del 5%, massimo 10%, di quanto guadagnato. Il resto dei soldi, invece, il governo se li mette in tasca in vista della manovra, per mantenere qualche promessa elettorale come la conferma del taglio del cuneo fiscale.