Giuseppe Cesare Donina, deputato leghista della provincia di Brescia, risulta positivo al coronavirus e la notizia si diffonde a Montecitorio subito dopo l’ora di pranzo mercoledì scorso. Lui è a casa sua in Lombardia dopo aver lasciato Roma al mattino. Ha i sintomi di Covid-19: febbre, raffreddore, stanchezza.
Giuseppe Cesare Donina: il leghista positivo che ha passato un giorno in Parlamento
Ma Donina, racconta il Corriere della Sera oggi, il giorno prima ha trascorso l’intera giornata a Montecitorio, ha partecipato ai lavori d’Aula, è andato in commissione Trasporti che proprio in quelle ore si riunisce assieme a quella Ambiente per alcune audizioni su Autostrade. Ha incrociato diversi colleghi anche se tiene a precisare che non aveva alcun sintomo. Ha però visto a pranzo il collega Andrea Dara, sempre della Lega: i due dividono l’appartamento nella Capitale.
Il mattino dopo anche Dara si è presentato in Parlamento, senza sapere che il collega sarebbe risultato positivo al test del tampone per il coronavirus di lì a poche ore. Ed è stato alla Camera fino alle 14 e 30, “senza accedere all’aula”, dice. Subito dopo aver saputo della positività del collega è tornato a casa e ha fatto il tampone che è risultato negativo. Ne ha fatto un altro dopo poche ore per sicurezza e si è messo in autoisolamento. Finita così? Nemmeno per sogno:
Eppure quando si scopre la positività di Donina si levano diversi mugugni tutti indirizzati a Dara. Alcuni leghisti sospettano che sapesse: «Per quale diavolo di motivo è venuto oggi? Vuole essere lui l’untore?». Morale della favola: Dara dovrà stare in quarantena e altri tre deputati dovranno effettuare un altro tampone prima di rientrare a Montecitorio. Focolaio sventato?