Chi ha ragione tra Giuseppe Conte e Giorgia Meloni? Si saprà entro il 9 febbraio, termine entro il quale il Giurì d’onore chiesto dal leader M5S sulla questione della ratifica del Mes, dovrà presentare una relazione all’aula di Montecitorio. Intanto, dopo la riunione tenuta ieri dall’organismo guidato dall’azzurro Giorgio Mulè – e composto da Fabrizio Cecchetti (Lega), Alessandro Colucci (Noi moderati), Stefano Vaccari (Pd) e Filiberto Zaratti (Avs) – il Giurì ha fatto sapere di aver ricostruito “con una condivisione assoluta” i fatti oggetto del contendere.
Il premier Meloni ha accusato il leader del M5S Conte di aver ratificato il Mes quando era già stato sfiduciato
Fatti per altro noti. Il 13 dicembre scorso, la Meloni aveva accusato Conte di aver aderito, da premier, al Trattato sul Mes “con il favore delle tenebre”, malgrado fosse già stato sfiduciato. Sventolando in aula un fax, per avvalorare l’accusa, sul quale però, secondo i 5S, era riportata una data “sbagliata”. Quella del 20 gennaio 2021, quando “il governo (Conte, ndr) era ancora in carica”.
Accordo fatto sui documenti da utilizzare. Il verdetto entro il 9 febbraio
Ed è proprio per fare chiarezza su questo punto che l’ex premier ha chiesto la convocazione del Giurì. Come spiegano alcuni componenti dell’organismo parlamentare – che tornerà a riunirsi il prossimo 6 febbraio – non era affatto scontato che nella seduta di ieri si arrivasse ad un’intesa sulla documentazione da utilizzare per il giudizio di merito. Che poi sulla decisione che darà ragione a Conte o alla Meloni ci sia la stessa “condivisione assoluta” è tutto un altro paio di maniche. Nel caso in cui non si dovesse raggiungere un accordo, sarà la maggioranza a decidere.