Sul decreto Cultura Lega e FdI sono andati allo scontro. In una contrapposizione che ha riguardato direttamente i due ministri: Matteo Salvini e Alessandro Giuli. La miccia è stata accesa da un emendamento al provvedimento presentato da un deputato della Lega, Gianangelo Bof.
La proposta prevedeva di svuotare il potere delle Soprintendenze con l’obiettivo di non rendere vincolante il loro assenso all’esecuzione di una serie di interventi. Ma alla fine la Lega è stata costretta alla marcia indietro e a ritirare l’emendamento.
Scontro con Giuli, la Lega per salvare la faccia annuncia un ddl la prossima settimana
“Superare i vincoli posti da alcune Soprintendenze è un obiettivo che ci proponiamo con un disegno di legge a carattere urgente che i gruppi della Lega depositeranno a inizio settimana sia alla Camera sia al Senato”, annuncia Salvini.
“Avendo raccolto gli stimoli di tanti amministratori locali, di tanti professionisti e tecnici, il parere obbligatorio, vincolante e, lo dico spassionatamente, molto spesso soggettivo, estremamente soggettivo delle Soprintendenze perfino sul colore con cui viene rimbiancato il condominio piuttosto che sugli infissi, non è più possibile che sia così”, commenta il leader della Lega.
“Con il ritiro dell’emendamento leghista che mirava ad azzoppare le soprintendenze e ammettere il nostro patrimonio alla mercé di interessi privati e speculatori, abbiamo vinto una battaglia ma ancora non la guerra. Attendiamo che il provvedimento arrivi in aula (lunedì, ndr) per avere la garanzia che questo blitz sia scongiurato definitivamente”. Così ha dichiarato la deputata M5S, Anna Laura Orrico.