Si prospetta una giornata decisiva per il governo. Prima la riunione del consiglio nazionale del Movimento alle 13 per prepararsi a una giornata di fuoco, poi l’incontro con il premier Mario Draghi alle 16.30 e, in ultimo, un summit con i vertici pentastellati per fare il punto della situazione.
Le tensioni che agitano la maggioranza sono dalle dichiarazioni del sociologo Domenico De Masi che, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha riferito di aver saputo da Beppe Grillo che il premier gli avrebbe chiesto la rimozione di Conte.
Frasi giudicate gravi – sebbene siano state smentite sia dal fondatore M5S che da Draghi – che hanno reso necessario il chiarimento che ci sarà questo pomeriggio tra Conte e il presidente del Consiglio e da cui potrebbero dipendere le sorti stesse della maggioranza.
Draghi-Conte: giornata decisiva per il governo
A dispetto di quanto si dica, l’incontro non sarà solo un’occasione per un chiarimento tra i due. Anzi servirà al leader M5S per presentare una serie di temi che dovranno essere perseguiti dal governo così da scongiurare una fuoriuscita del Movimento della maggioranza.
Il primo punto sarà la richiesta di un forte impegno nella lotta alla povertà. A parere del Movimento, infatti, l’esecutivo fin qui ha fatto troppo poco visto che il bonus una tantum da 200 euro viene giudicato ridicolo. Per questo Conte pretende la creazione di un piano ad hoc capace di dare ossigeno agli italiani che dovrà includere sia la difesa del Reddito di cittadinanza dagli assalti del Centrodestra che l’introduzione del Salario minimo.
Il secondo tema, invece, è quello della posizione italiana nella guerra in Ucraina. In tal senso il Movimento chiederà al premier di fermare l’ulteriore invio di armi a Kiev. Non solo. Draghi, secondo i pentastellati, dovrà farsi promotore di iniziative di pace tra Russia e Ucraina.
Poi si discuterà anche della necessità di una riforma della legge elettorale. Una modifica che il Movimento ritiene necessaria prima di tornare alle urne. Altro nodo sarà quello relativo alla transizione ecologica. Qui Conte pretenderà un vero cambio di passo al governo rispetto agli scarsi risultati portati a casa dal ministro Roberto Cingolani.
Sul tavolo, in ultimo, dovrebbe trovare posto anche il tema del termovalorizzatore di Roma per il quale è nota la contrarietà del Movimento.