La conferenza stampa è stata rinviata, ma la mobilitazione della Federazione nazionale della stampa italiana resta. La Fnsi aveva infatti invitato a disertare il tradizionale appuntamento di fine anno con i giornalisti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, previsto per oggi e poi rinviato per la seconda volta. La Federazione aveva annunciato la sua assenza alla conferenza stampa in segno di protesta contro la legge bavaglio che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare fino alla chiusura delle indagini preliminari.
La Fnsi in rivolta contro la legge bavaglio
Come spiegato dalla segretaria generale Fnsi, Alessandra Costante, e dal presidente, Vittorio Di Trapani, la mobilitazione verrà messa in campo “contro provvedimenti che sanno di censura e per la dignità della professione”. “Non è una esortazione a disertare un appuntamento istituzionale al quale i colleghi vengono inviati per lavoro”, ma una prima protesta che consisterà in una “passeggiata davanti ai palazzi del potere con il bavaglio sulla bocca”.
La giunta esecutiva della Fnsi ha stabilito le modalità di organizzazione della mobilitazione che ha l’obiettivo di arrivare allo sciopero generale contro l’emendamento Costa, una “norma che si prefigge di censurare la stampa e limitare il diritto dei cittadini a conoscere le notizie”. La mobilitazione proseguirà il 3 gennaio con la convocazione della Conferenza dei comitati di redazione per stabilire le altre azioni – a partire dai presidi davanti alle prefetture – che porteranno poi allo sciopero generale “per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione”.