“Non ci sono più le montagne dei rifiuti a bordo cassonetto e si comincia a rivedere la pulizia delle strade”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook l’assessora ai Rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi, che adesso parte dell’opposizione vuole mandare a casa. Un’affermazione che, però, sembrano disapprovare in molti visto che sui gruppi di quartiere, soprattutto all’indomani del ponte del Primo maggio, i cittadini si lamentano proprio dei cumuli di spazzatura. L’amministrazione Gualtieri, secondo il consigliere del Movimento 5 Stelle Paolo Ferrara, rimane infatti sempre coerente con se stessa: “Le feste”, dice Ferrara con tono tragicomico, “si passano sotto la monnezza”.
Spunta un vecchio video dell’assessora di Gualtieri: “L’allarme rifiuti fa salire il consenso per l’impianto”
A denunciare il degrado c’è poi in prima fila il consigliere capitolino pentastellato, Daniele Diaco, che in un post sui social – corredato da tanto di selfie con sfondo spazzatura sui marciapiedi – segnala la situazione insostenibile a cui i romani devono sottostare: “Basta vedere il totale collasso della raccolta a Roma dopo il ponte del Primo maggio: con gli impianti di trattamento chiusi”, sostiene, “si moltiplicano i tappeti di rifiuti intorno ai cassonetti e sempre più romani esasperati condividono sui social le foto del disastro. È una discarica a cielo aperto”.
Intanto, visto l’andazzo, i gruppi consiliari capitolini Movimento 5 Stelle e Lista Civica Raggi annunciano che presenteranno una mozione “per chiedere al Sindaco la revoca delle deleghe assessorili della Alfonsi, anche e soprattutto alla luce delle sue ultime esternazioni, veramente offensive e lesive della dignità dei romani e non degne del delicato ruolo da lei ricoperto”.
Quelle a cui si riferiscono sono alcune dichiarazioni estratte da un video, risalente a quasi un anno fa e ricondiviso in questi giorni sui social, in cui l’assessora, durante un incontro pubblico, affermava che se fosse diminuita l’esasperazione dei cittadini riguardo l’annosa problematica dei rifiuti, sarebbe diminuito di conseguenza anche il consenso per la realizzazione dell’inceneritore tanto voluto dal sindaco Gualtieri. Un ragionamento per paradosso che non è decisamente piaciuto alle opposizioni.
“Paradosso o meno”, scrivono infatti i gruppi, “non c’è dubbio che in questo anno e mezzo di amministrazione la situazione della raccolta è drammatica ed è sotto gli occhi di tutti. Non si può evitare di pensare che i disagi vissuti dai romani sembrano proprio il frutto di una scelta politica voluta, che porta con sé uno spreco di risorse pubbliche e un grave danno d’immagine per la Capitale d’Italia, mortificata costantemente dalle notizie sulla presunta situazione di emergenza rifiuti. Troviamo inaccettabile”, proseguono, “che i cittadini capitolini, che pagano tra le più alte tasse sui rifiuti d’Italia, siano costretti a vivere in una città nella quale il sistema di raccolta non funziona perché occorre creare consenso all’incenerimento, caratterizzato da un bilancio economico e ambientale negativo”.
Insomma, secondo il Movimento 5 Stelle e la Lista Civica Raggi il dubbio sorge spontaneo: non è che Gualtieri sta facendo di tutto – o meglio sta rimanendo con le mani in mano – per mantenere Roma sporca e aumentare così il consenso intorno a un impianto da 600mila tonnellate annue a cui in tanti, ormai da un anno, si stanno opponendo? L’assessora Alfonsi ribatte, relegando il dibattito a ridicole polemiche e chiamando i sostenitori di questa ‘teoria’ “complottisti della domenica”. Fatto sta che la città continua a rimanere sporca, nonostante l’amministrazione Gualtieri rivendichi passi in avanti che in molti non esiterebbero a definire fantomatici.