di Marco Castoro
A Viale Mazzini il caso Azzalini ha gettato benzina sul fuoco. Non per il diretto interessato che si difenderà in sede legale, ma perché il licenziamento ha aperto una nuova pista che ora tutti vogliono percorrere. A secondo dei propri interessi. Nel mirino ci sono finiti Ballarò e la Vita in diretta.
BALLARÒ – Il conduttore del talk di Raitre ha usato un’espressione un po’ forte, è vero, ma in un contesto specifico ben delineato. Si parlava di banche, dell’Etruria. Tutti sanno del caso Boschi, padre e figlia. Giannini ha usato l’espressione “rapporto incestuoso sull’Etruria”. Alzi la mano chi ha pensato a un incesto sessuale. Dai, non esageriamo, non arrampichiamoci sugli specchi con le unghie come fa Gatto Silvestro. Giannini ha fatto una sintesi giornalistica, nulla più. Come quando si dice conflitto di interessi, nessuno pensa ai morti in guerra. I deputati renziani del Pd hanno preso la palla al balzo per azzannare al collo Giannini. A cominciare da Anzaldi che ha chiesto il licenziamento del conduttore perché reo di averla fatta più grossa di Azzalini. Come se ingannare i telespettatori truccando il segnale orario sia un eccesso di leggerezza. Giannini può contare sull’appoggio esterno di tre difensori doc, come Saviano, De Bortoli e Mauro. Il primo ha parlato di editto bulgaro del Pd, il secondo ha dato dell’epurator ad Anzaldi mentre l’ex direttore di Repubblica ha sintetizzato in un tweet: “Il Pd era venuto al mondo per liberare la Rai dai partiti, non per zittire i giornalisti”. Anzaldi non è la prima volta che attacca Giannini. L’ha fatto quando ha ospitato esponenti dei Cinque Stelle nel faccia a faccia senza contraddittorio. Ma in un faccia a faccia l’interlocutore è il conduttore. Martedì scorso anche Calabresi è stato ospite di Giannini nello stesso spazio: perché nessuno ha chiesto il contraddittorio? Magari Giannini doveva invitare pure il direttore del Corriere… Sarebbe stato un eccesso di zelo, come quello di mettere il tanga alle statue. Ma siccome tanti indizi fanno un caso, viene da chiedersi se a spingere Anzaldi contro Giannini, il suo bersaglio preferito assieme a Bianca Berlinguer, non ci sia qualche manovra destabilizzante per tirare la volata a Gianni Riotta, in corsa per avere una nomina da Campo Dall’Orto.
LA VITA IN DIRETTA – Barbara d’Urso è veramente una macchina da guerra. Siccome sapeva che il competitor La vita in diretta aveva in scaletta un’intervista con l’uomo che è andato in giro col fucile per la stazione Termini, ha avuto la trovata geniale: ha intervistato a Pomeriggio 5 lo stesso personaggio ripetendo sempre l’ora per far capire di essere in diretta, mentre in contemporanea Raiuno mandava in onda il medesimo ospite. L’obiettivo era quello di sbugiardare il programma di Marco Liorni e Cristina Parodi. Tuttavia, per amor della verità va sottolineato che Liorni non ha mai detto di avere l’ospite in diretta ma ha annunciato l’ospite con la frase “tra poco avremo la registrazione” e alla fine dell’intervista ha sottolineato al pubblico “siamo ritornati in diretta”.