Anche Federico Ghizzoni inguaia Maria Elena Boschi. Il 12 dicembre 2014 l’allora Ad di Unicredit incontrò la ministra oggi sottosegretaria che gli chiese di “valutare l’acquisizione di Banca Etruria”. Ghizzoni lo ha detto questa mattina nel corso dell’attesissima audizione davanti alla Commissione di inchiesta sulle banche. “Un colloquio cordiale” nel quale “non avvertii pressioni da parte del ministro”, ha detto ancora il manager.
L’ex banchiere ha inoltre specificato che “non mi fu seccamente chiesto di acquistare Banca Etruria, l’avrei ritenuto inaccettabile. Ma – piuttosto – di valutare un intervento in Banca Etruria nell’indipendenza di giudizi”. Questo “dal punto di vista semantico”, ha spiegato l’ex Ad di Unicredit, “fa la differenza”. Una ricostruzione confermata anche dalla stessa Boschi con un tweet: “Confermo relazione iniziale di Ghizzoni – ha scritto l’attuale sottosegretaria alla presidenza del Consiglio –. Non ho fatto alcuna pressione. Adesso la parola al Tribunale”.
Confermo relazione iniziale di #Ghizzoni. Non ho fatto alcuna pressione. E non ho chiesto IO di acquisire Banca, ma Mediobanca e BPEL. Io ho solo chiesto info. Adesso la parola al Tribunale.
— maria elena boschi (@meb) 20 dicembre 2017
Ma c’è un altro elemento, che ha riacceso il fuoco delle polemiche. Ghizzoni ha infatti detto di aver ricevuto in data 13 gennaio del 2015 da Marco Carrai, fedelissimo dell’ex premier Matteo Renzi, una mail nella quale diceva: “Solo per dirti che su Etruria mi è stato chiesto nel rispetto dei ruoli di sollecitarti se possibile”. All’epoca, “la mia prima reazione – ha riferito Ghizzoni – fu di chiedermi chi lo aveva sollecitato e decisi di non richiedere nessun chiarimento. Non volevo aprire altri canali di comunicazione”. In seguito, Ghizzoni ha risposto: “Ok ti confermo che stiamo lavorando e contatteremo i vertici di Etruria”.
Per il Partito democratico le parole di Ghizzoni confermano l’assenza di pressioni da parte della Boschi. “Direi che possiamo passare oltre e lasciare le strumentalizzazioni a chi non ha idee e progetti da presentare al Paese”, ha tagliato corto il presidente del partito, Matteo Orfini. E il tesoriere dem Francesco Bonifazi: “Lo dico da avvocato e da cittadino – ha twittato –. Oggi De Bortoli ha perso la causa. E chi accusava @meb ha perso la faccia”. Le opposizioni al contrario sono partite lancia in resta. “Il Pd va a pezzi su Bancopoli, lo scandalo in cui è coinvolto tutto il giglio magico – ha attaccato Danilo Toninelli (M5S) –. Ghizzoni, infatti, conferma l’interessamento dell’ex ministra Boschi su Banca Etruria e lo estende a Carrai, amico fraterno di Renzi. È sempre più vergognoso il conflitto di interessi di chi aveva promesso di risolvere quello di Berlusconi. Renzi lasci la politica e Boschi si dimetta immediatamente”.
E Giorgia Meloni: “Dichiarazioni gravissime da parte di Ghizzoni. L’ex Amministratore di Unicredit conferma un maldestro interessamento del giglio magico per le sorti di Banca Etruria. Un quadro opaco che mette una pietra tombale sulla credibilità politica di Renzi e della Boschi. Verrebbe da chiedere ancora le dimissioni della sottosegretaria, ma ancora una volta non arriveranno – ha affermato la leader di Fratelli d’Italia –. Ci penseranno gli italiani tra poche settimane a chiudere i conti con questi bugiardi. La Boschi si candidi nel collegio di Arezzo e accetti il giudizio dei cittadini invece di continuare a scappare dalle sue responsabilità”.