Un’ora circa di colloquio “in un clima di grande amicizia” tra Paolo Gentiloni, candidato italiano per la Commissione europea, e la presidente eletta Ursula von der Leyen. Il presidente Pd ed ex premier ha evitato i media, entrando direttamente con l’auto nel garage del palazzo Charlemagne, a Bruxelles. Il bilaterale è servito ovviamente a orientare le decisioni della ex ministra alla Difesa tedesca, alle prese con l’attribuzione dei portafogli della sua squadra di Governo che presenterà martedì dopo un fine settimana di lavoro sulle deleghe.
Lunedì è previsto un nuovo incontro tra von der Leyen e il presidente uscente Jean Claude Juncker. Il senso del primo faccia a faccia è tutto racchiuso in un’immagine pubblicata su Instagram, che li ritrae di spalle, intenti a guardare la foto della firma dei Trattati di Roma, in Campidoglio. “Al lavoro per una nuova stagione europea”, è il commento dell’ex premier, per questo incontro spartiacque, avvio di un nuovo capitolo nei rapporti tra Italia e Unione, dove Roma ha ottime chance nella partita per ottenere il dossier degli Affari economici.
L’INCONTRO. Un appuntamento a quattr’occhi di un’oretta circa, in un clima di grande amicizia e forte sintonia, quello tra Gentiloni e von der Leyen, che si è fatto intenso dopo un breve giro degli uffici. Il gioco è estremamente delicato, perché il puzzle da comporre è ancora lungi dall’essere completato. L’Italia è un Paese di grande peso e può certamente aspettarsi un portafoglio importante – rassicurano fonti diplomatiche – ma il quadro – avvertono – non è ancora completo.
Competitor dell’Italia, nella corsa al portafoglio che ora è del francese Pierre Moscovici, sono soprattutto il Belgio, con l’ex ministro degli Esteri, il liberale Didier Reynders, e la Finlandia, alla presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, che per strappare il miglior risultato possibile ha messo in pista una donna con le credenziali giuste, l’ex ministro delle Finanze socialdemocratico Jutta Urpilainen. E se le probabilità di Reynders appaiono piuttosto risicate (considerato anche che il premier uscente Charles Michel sarà il nuovo presidente del Consiglio europeo), Urpilainen potrebbe rappresentare un’ostacolo sulla strada di Gentiloni.
IL PIANO “B”. In alternativa a Roma potrebbe essere assegnato il Commercio, su cui anche Stoccolma ha messo gli occhi per la sua ex ministra del Lavoro Ylva Johansson (succederebbe a Cecilia Malmstroem, in una staffetta tutta svedese) e Dublino, col commissario all’Agricoltura uscente Phil Hogan, in una prospettiva pensata soprattutto in chiave Brexit, e le relazione future che l’Ue dovrà tessere con il Regno Unito. Secondo il Financial Times invece, all’Italia sarebbe riservata la casella della Concorrenza. Una posizione a cui sta puntando anche la Francia per Sylvie Goulard, con l’idea di riformare le regole dell’Antitrust, terreno molto caro a Parigi. Chi sta seguendo la partita, però, assicura che l’Eliseo potrebbe “accontentarsi” anche dell’Industria, lasciando campo aperto all’Italia.