L’ultima parte di quest’anno potrebbe segnare un rallentamento della crescita economica prevista prima che riesplodesse la pandemia. A indicarlo sono molti segnali, a cui ieri si è aggiunto un commento del Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni. ”Ha poco senso fornire nuove previsioni, proprio in una fase in cui si sa così poco della nuova variante – ha detto – ma è vero che per il quarto trimestre 2021 abbiamo alcuni indizi che la crescita abbia subito un rallentamento”.
In un colloquio con il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), Gentiloni ha riconosciuto che le previsioni per l’intero anno e il 2022 potrebbero rivelarsi troppo ottimistiche rispetto alla situazione pandemica, che è peggiorata. Le prossime stime sulla ricchezza prodotta nei Paesi dell’Unione europea arriveranno a febbraio, ma “è verosimile – ha ammesso il Commissario – che l’economia rallenti anche prima, nel nuovo anno. Siamo comunque lontani dagli effetti delle precedenti ondate”.
SPERIAMO NELLA BCE. Affermazioni allarmanti da un lato, ma che dall’altro lasciano spazio alla Banca centrale europea per proseguire nella politica di accomodamento monetario con i tassi a zero, e non accodarsi alla Fed che sta riducendo sensibilmente gli stimoli al sistema finanziario. Di sicuro, però, al momento c’è solo che l’obiettivo del Pil al 6,3% per l’Italia quest’anno non è più così scontato.