“Abbiamo chiesto al sindaco ufficialmente di non nominare nella cerimonia di inaugurazione i nostri cari. Il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto e, in questa circostanza, potranno avere il giusto rispetto che meritano. Non possiamo farli diventare un ninnolo alla festa, non lo meritano”. E’ scrive in una lunga nota, diffusa dopo il confronto con il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci, la presidente del comitato “Ricordo vittime di ponte Morandi” Egle Possetti.
“Noi vorremmo un’inaugurazione sobria – aggiunge Possetti- pensiamo sia molto emozionante il concerto in piazza dell’orchestra, pensiamo sia d’obbligo il taglio del nastro sul ponte, pensiamo sia molto forte e d’impatto il suono delle sirene del porto, pensiamo sia doveroso l’inno nazionale, non riusciamo a capire la camminata sul nuovo ponte, ma sembra che molti cittadini la vogliano fare. Troviamo assurdo un concerto stile Sanremo (in Fase 2 Covid, inoltre) ma per festeggiare cosa?”.
Al momento, in vista dell’inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevere, sono previsti due concerti di musica classica (uno il 27 luglio, l’altro la sera della vigilia dell’inaugurazione) e la Rai sta pensando di trasmettere, sempre il giorno dell’inaugurazione, le immagini dei genovesi che passeggiano sul nuovo ponte.
“Per noi, come per molti cittadini genovesi – ha aggiunto la presidente del comitato “Ricordo vittime di ponte Morandi” – l’inaugurazione dovrebbe avere un profilo basso, un profilo rispettoso dall’incontro con il sindaco, avvenuto ieri, sono emerse delle grandi differenze sull’interpretazione di questo momento. Noi non possiamo essere giudici di quale sia la verità, con il cuore però noi non possiamo aderire a questa festa anche se potrebbe avere a margine un ricordo dei nostri cari”.
“Per alcune persone, il nuovo ponte non ha legami con il Ponte Morandi e quindi la festa grande come nascita avrebbe ragione di essere: per noi, ovviamente, questo nuovo ponte è il figlio del vecchio ponte che, purtroppo, è morto ammazzato”. L’unica festa, prosegue la Possetti, “per noi sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro. E, capperi, in questo caso vorremmo noi le frecce tricolori”.