Sono iniziate questa mattina a Genova le operazioni di demolizione delle prime case di via Porro, sotto i monconi del Ponte Morandi. Sul posto stanno operando grandi gru e anche via Fillak, l’arteria che collega Sampierdarena e al quartiere Certosa, è stata chiusa. Nel corso del week end del 24 giugno si procederà al probabile abbattimento, con l’utilizzo dell’esplosivo, delle pile 10 e 11 del troncone est del Morandi.
I primi test, per l’impiego dell’esplosivo, sono già iniziati nella ex cava dei Camaldoli, sulle alture di Genova, per valutare le misure da adottare al fine di limitare gli effetti dell’esplosione che distruggerà le pile 10 e 11, identiche alla 9 crollata il 14 agosto scorso facendo 43 morti. I tecnici dell’azienda incaricata della demolizione cercano di capire come un muro d’acqua possa contenere le polveri causate dal collasso delle pile provocato dalle microcariche di dinamite.
“Sarò il primo a entrare nella zona dopo l’esplosione che demolirà le pile – ha detto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci -, per dimostrare che va tutto bene. Per adesso la best option per la demolizione del ponte è il 24 giugno: lo sgombero sarà fatto dalle 7 alle 22, prevediamo l’esplosione tra le 9.30 e le 10 di mattina. L’invito ai cittadini è stare fuori Genova se hanno la possibilità. Per chi non può, garantiremo un ricovero, i pasti, ci sarà la possibilità del rientro in serata verso le 22″.
“Prevediamo tantissime misure per ridurre il rischio polveri – ha aggiunto Bucci -, l’acqua sarà erogata prima dell’esplosione per fare una cascata iniziale, poi verrà gettata acqua sotto, i detriti cadranno su delle trincee d’acqua. Infine le lance spareranno acqua a contorno. Le simulazioni prevedono che dopo quattro ore dall’esplosione ci sarà lo stesso livello di polveri rispetto a prima dell’esplosione. Ma noi faremo rientrare la gente dopo 12 ore e io sarò il primo a entrare nella zona per dimostrare che va tutto bene”.