Generali, vince la continuità: si afferma la lista di Mediobanca

L'assemblea di Generali conferma l'attuale management con la vittoria della lista di Mediobanca. Unicredit si schiera con Caltagirone.

Generali, vince la continuità: si afferma la lista di Mediobanca

Prevale, come previsto, la continuità. Una vittoria netta per l’amministratore delegato uscente Philippe Donnet e il presidente Andrea Sironi, entrambi confermati per il prossimo triennio dall’assemblea degli azionisti di Generali. La lista del primo azionista Mediobanca ha ottenuto una larga maggioranza, con il 52,38% dei voti del capitale presente. Per la lista di minoranza, animata dall’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e favorevole a una linea di rinnovamento oltre che contraria alla joint venture con Natixis, i voti sono stati il 36,8% del capitale. Ottiene quindi tre consiglieri, nonostante il sostegno – un po’ a sorpresa – anche di Unicredit (che ha il 6,7% delle quote) e – meno a sorpresa – di Fondazione Crt, mentre si è astenuta Benetton.

Caltagirone ottiene meno del previsto, puntando ad avere cinque posti in cda. Non andrà così, ma la partita non è ancora finita e si intreccerà con la tentata scalata di Mps su Mediobanca, primo socio di Generali. Per la vittoria della lista di maggioranza – che incassa dieci consiglieri – è stato decisivo il sostegno degli investitori internazionali, del mercato retail e dei piccoli azionisti. In consiglio, oltre a Donnet e Sironi, ci saranno: Clemente Rebecchini, Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli, Clara Hedwig Frances Furse, Antonella Mei-Pochtler, Patricia Estany Puig, Umberto Malesci, Alessia Falsarone. Oltre ai tre eletti della lista di Caltagirone: Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Fabrizio Palermo. Non ce la fa a entrare in cda Assogestioni, che si ferma al 3,67%.

L’assemblea di Generali, vincitori e sconfitti

Donnet parla di un “ottimo risultato”, rivendicando il voto “a favore della continuità della governance e della stabilità del management”. Oggi – prosegue l’ad – “ha vinto la società, ha vinto Generali”. E vince, parzialmente, anche la linea dei favorevoli all’operazione con i francesi di Natixis: “Se questa assemblea fosse stata un referendum” sulla joint venture, dice Donnet, “l’avremmo vinto”. Non lo è stata, ma il voto resta e dà ragione ai vertici. Sironi punta invece a rassicurare sulle fratture, che a suo giudizio non ci saranno, garantendo invece che “si lavorerà in un clima sereno”, nonostante “opinioni differenti”. Nella complessa partita tra la cordata Caltagirone-Delfin e Mediobanca non si inserisce solo Mps con l’offerta su Piazzetta Cuccia, ma anche Unicredit. La cui scelta di sostenere Caltagirone può avere diverse letture: c’è chi pensa a un posizionamento in vista di altre partite, come quella su Bpm e sul golden power e chi, invece, crede che si sia trattato di una scelta legata solamente a questioni finanziarie.