A causa delle sanzioni occidentali, la Russia non riesce a entrare in possesso della turbina per necessaria per riattivare il Nord Stream 1: a riferirlo, è Gazprom. Le dichiarazioni del colosso del gas hanno indispettito Berlino che ha accusato Mosca di bloccare volontariamente le forniture verso la Germania.
Gazprom contro Berlino: “Le sanzioni bloccano la turbina per riattivare il Nord Stream 1”
Aumentano sempre di più le tensioni in campo energetico tra la Russia e la Germania. Gazprom, il colosso statale del gas russo, ha affermato che la turbina che consente il corretto funzionamento del Nord Stream 1 non può essere consegnata a causa delle sanzioni dell’Occidente contro Mosca. Le affermazioni della compagnia hanno fatto sfumare le speranze tedesche: la riattivazione a pieno regime del gasdotto che collega Berlino alle coste russe, infatti, appare ormai poco più di un miraggio. Il flusso di gas è stato interrotto da Gazprom lo scorso 11 luglio, ufficialmente per consentire lo svolgimento delle operazioni di manutenzione annuale dell’impianto. Al momento, la struttura che trasporta 55 miliardi di metri cubi di gas l’anno verso la Germania sta funzionando a capacità ridotta: i flussi, infatti, corrispondo a circa il 20%.
Appresa la posizione del colosso statale russo, nella mattinata di mercoledì 3 agosto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è scagliato contro Mosca denunciando il ritardo nell’invio della turbina recentemente revisionata e soggetta a manutenzione in Canada. In conferenza stampa, Scholz ha affermato che la turbina mancante all’origine della riduzione delle forniture “è pronta per essere reinstallata e non ci sono ostacoli da parte della Germania”. “Non c’è nulla che impedisca che venga trasportata in Russia”, ha tuonato il cancelliere
Il progetto Nord Stream 2
Agli attacchi di Berlino, ha risposto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il portavoce ha spiegato che il problema riguarda l’assenza di documentazione volta a dimostrare che la turbina non sia soggetta a sanzioni. La questione, dunque, è prettamente politica e piuttosto che tecnica.
Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha colpo l’occasione per ricordare che il gasdotto Nord Stream 2 è pronto per l’attivazione e può soddisfare le esigenze di approvvigionamento energetico della Germania. La seconda condotta è stata progettata e costruita usufruendo di importanti investimenti concessi non solo dalla Russia ma anche dalla Germania ed era stata completata poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Il progetto, inviso agli Stati Uniti, non è però mai partito per l’esasperarsi delle tensioni geopolitiche in Europa.