“Non c’è alcuna volontà di acutizzare uno scontro con la magistratura”, spiegava nei giorni scorsi al termine del consiglio federale la senatrice leghista Giulia Bongiorno. A proposito del processo a suo carico per la vicenda Open Arms l’altro ieri Libero titolava “Salvini smorza i toni contro i magistrati”. Verrebbe da pensare che finalmente il leader della Lega – su spinta decisa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni – si sia convinto che il berlusconissimo scontro continuo con la magistratura è un veleno inopportuno. La separazione dei poteri del resto nel diritto, è uno dei principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto e della democrazia liberale.
Sembrerebbe un lieto fine se non fosse che ieri il deputato della Lega Fabrizio Cecchetti, coordinatore regionale lombardo del partito ha annunciato “banchetti e gazebo in Lombardia per sostegno a Salvini”, in una sorta di quarto grado giudizio – quello di piazza – che contraddice i buoni propositi. “Nei prossimi due fine settimana la Lega sarà nelle piazze della Lombardia per due ‘gazebate’ consecutive, con centinaia tra banchetti e gazebo, per permettere ai cittadini di firmare a sostegno dell’azione politica del nostro movimento e del nostro segretario e ribadire che la difesa dei nostri confini nazionali non è un reato”, spiega Cecchetti.
Così gli elettori leghisti più infoiati potranno illudersi di poter scrivere una legge che consenta di violare le leggi semplicemente appoggiandosi su un banchetto con vista Duomo e dandosi di gomito con i propri compagni di partito. A quel punto – è già scontato – il ministro Salvini confezionerà un altro bel video da sparare sui social per dirci che non c’è nessuno scontro con i magistrati. Lui ce l’ha solo con quelli che lo devono giudicare, tutti gli altri non gli arrecano nessun disturbo.