Ancora un rinvio: nessun voto al Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla risoluzione riguardante Gaza. Come apprende l’Afp, nell’ultima bozza sarebbe sparito il riferimento alla fine immediata dei combattimenti, mentre è rimasta la richiesta di misure “urgenti per consentire immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli e per creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità”.
Dagli Stati Uniti, l’ambasciatrice all’Onu Linda Thomas-Greenfield aveva fatto sapere che il suo Paese era pronto a “sostenere la bozza così come era scritta”. Si tratta del quarto rinvio del voto del Consiglio di sicurezza sulla risoluzione. Ieri alcuni Paesi hanno espresso insoddisfazione per il testo e gli ambasciatori hanno chiesto più tempo per consultarsi con i propri governi.
Rinviato voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu su Gaza
Il voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu, quindi, è stato nuovamente rinviato. Intanto proprio da un rapporto stilato da alcune agenzie delle Nazioni Unite emerge che più di mezzo milione di persone a Gaza rischia di morire di fame: parliamo di un quarto della popolazione totale.
Secondo i dati di questo rapporto, la difficoltà a procurarsi da mangiare per la popolazione è superiore rispetto a quanto avvenuto in Afghanistan e Yemen negli ultimi anni. Inoltre il rischio di carestia “sta aumentando ogni giorno” e il rapporto evidenzia che l’intera popolazione di Gaza è in crisi alimentare.
Intanto da Gaza viene diramato un nuovo bilancio delle vittime, che sono più di 20mila con oltre 53mila feriti. L’annuncio del ministero della Salute palestinese precisa anche che nelle ultime 48 ore si sono registrate 390 vittime e 734 feriti nella Striscia di Gaza.