La rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite, Reut Shapir Ben-Naftaly, ha detto che il suo Paese continuerà le sue operazioni a Gaza e non si impegnerà in “negoziati privi di significato e senza fine” che, a suo avviso, sarebbero sfruttati da Hamas per perseguire i suoi obiettivi. I commenti della diplomatica hanno fatto seguito al voto in Consiglio di sicurezza per l’adozione di una risoluzione proposta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco permanente e il rilascio degli ostaggi. Il testo è stato approvato con 14 voti favorevoli e un’astensione da parte della Russia.
Israele non è attualmente membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e quindi non ha votato. Ben-Naftaly ha sottolineato che Israele vuole “garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro”. La diplomatica ha quindi evidenziato l’importanza per lo stato ebraico di raggiungere i suoi obiettivi a Gaza, come “riportare gli ostaggi a casa” e “smantellare le capacità di Hamas”. “Una volta raggiunti questi obiettivi, la guerra finirà”, ha detto.
Gaza, il governo Netanyahu gela l’Onu: “Non ci impegneremo in negoziati di pace privi di significato e che favoriscono solo Hamas”
“Israele rimane fermo sui nostri principi, che non sono cambiati, continueremo fino a quando tutti gli ostaggi non saranno restituiti e fino a quando le capacità militari e di governo di Hamas non saranno smantellate, questi sono stati i nostri obiettivi fin dal primo giorno”, ha spiegato Ben-Naftaly. “Israele non permetterà ad Hamas di riarmarsi o riorganizzarsi in modo che Gaza possa rappresentare una minaccia per Israele. Questo è un obiettivo fermo che puntiamo a raggiungere”.
“Ciò significa anche che Israele non si impegnerà in negoziati senza senso e senza fine che possano essere sfruttati da Hamas come mezzo per prendere tempo”, ha detto la rappresentante dello Stato ebraico presso l’Onu.