Si è concluso, purtroppo senza risultati tangibili, il secondo giorno di negoziati a Doha, in Qatar, tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha annunciato in una nota il portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar, spiegando che nelle prossime ore il suo ufficio rilascerà una dichiarazione per aggiornare l’opinione pubblica sullo stato dei colloqui.
Secondo quanto riportano i media israeliani, la delegazione dello Stato ebraico che ha partecipato ai colloqui nella capitale del Qatar rientrerà in patria questa sera. Un round negoziale in cui, secondo quanto riferito da un funzionario israeliano coinvolto nei colloqui sugli ostaggi a Channel 13, sarebbero stati fatti progressi che fanno ben sperare per il futuro.
Un ottimismo che non sembra affatto condiviso da Hamas. Un funzionario del gruppo palestinese, parlando con l’agenzia di stampa Reuters, ha infatti dichiarato che la trattativa è in stallo perché si è discussa una proposta di pace che non è in linea con quanto richiesto dal movimento integralista a inizio luglio.
Gaza, dopo il secondo giorno di trattative il negoziato di pace tra Israele e Hamas resta in stallo
Sul tavolo di Doha, infatti, sarebbe stata presentata a sorpresa una nuova proposta degli Stati Uniti, guidati da Joe Biden, che mira a colmare le lacune rimanenti, in modo da consentire una rapida attuazione dell’accordo, coerente con i principi enunciati dal presidente americano il 31 maggio.
A confermarlo è una dichiarazione congiunta di Egitto, Qatar e Stati Uniti. Una proposta che è stata affrontata durante colloqui “seri e costruttivi”, svoltisi “in un’atmosfera positiva”. Tuttavia, la strada per un accordo appare ancora lunga, visto che nella nota congiunta, gli alti funzionari di Egitto, Stati Uniti e Qatar hanno annunciato che si incontreranno al Cairo, in Egitto, entro la fine della prossima settimana per raggiungere un’intesa.
Proprio il nuovo piano di pace ha fatto esultare il presidente Usa: “Mai stati così vicini alla tregua”. Peccato che poco dopo Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, ha gelato l’inquilino della Casa Bianca avvertendo che “l‘amministrazione Biden” sta cercando di creare una “falsa atmosfera positiva” riguardo alla possibile chiusura di un accordo sugli ostaggi nella Striscia di Gaza. Lo stesso poi ha concluso spiegando che gli Stati Uniti “non hanno alcuna reale intenzione di fermare la guerra a Gaza e stanno solo cercando di guadagnare tempo”.
“L’Ue convochi una conferenza di pace” per Gaza, l’appello a Bruxelles di Costa (M5S)
Con le ore che passano e i negoziati in salita, il vicepresidente M5S della Camera, Sergio Costa, ha chiesto a Bruxelles di fare di più per fermare le ostilità: “L’Unione Europea indìca una conferenza internazionale di pace e lavori assieme per garantire una pace duratura che favorisca il dialogo e la sicurezza tra i popoli. Si può fare”.
“Anche in questi giorni di festa, siamo colpiti – ha sottolineato – da una tragedia che spezza il cuore. Un giovane padre di Gaza ha vissuto il peggior incubo che un genitore possa immaginare: dopo aver registrato la nascita dei suoi gemelli, tornando a casa ha scoperto che un missile aveva colpito il suo appartamento. Sua moglie e i suoi due figli sono morti. Un dolore immenso che ci ricorda quanto sia urgente e improcrastinabile fermare l’orrore della guerra”.
“Paesi come Spagna, Norvegia e Svezia hanno già riconosciuto il diritto di esistere di due Stati, Israele e Palestina, con due autonomie distinte”, ha osservato Costa. “L’Italia deve fare lo stesso e inoltre spingere, affinché l’Unione Europea adotti una posizione chiara e unitaria su questo fronte. È il momento che l’Europa faccia la sua parte: riconosciamo il diritto di questi due Paesi di esistere”, ha concluso il Cinque Stelle.