Gasparri inciampa su Fanpage: per sminuire l’inchiesta la amplifica

Gaffe del senatore che per sminuire l’inchiesta incendia il web. Intanto Rai News attacca la censura del direttore.

Gasparri inciampa su Fanpage: per sminuire l’inchiesta la amplifica

Se l’ordine di scuderia delle altre sfere (cioè Palazzo Chigi) era: “Non parlare non solo in Rai ma ovunque dell’inchiesta di Fanpage “Gioventù Meloniana” sui giovani neofascisti che rappresentano l’orgoglio della Premier”, la missione è clamorosamente fallita. Grazie anche all’acume dell’onorevole Maurizio Gasparri.

L’ineffabile senatore, infatti, ieri ha forse superato il suo stesso exploit della carota sfoggiata in commissione di vigilanza: durante la puntata di “L’aria che tira”, per attaccare e sminuire l’inchiesta davanti al direttore Francesco Cancellato, ha parlato di “servizio manipolato”, tirando in mezzo persino i tifosi della Casertana.

“Ci sono degli inserti visivi che non si capisce se sono ripresi in continuità nello stesso luogo (…) Quando dicono ‘Duce! Duce!’ potrebbero essere un gruppo di tifosi della Casertana. Potrebbe essere manipolato, io non mi fido di quel servizio. È un montaggio quello, si può fare tutto, lo posso fare pure io col telefonino”, ha proclamato infervorato.

L’autogol di Gasparri sulla Casertana

Mai autogol fu più clamoroso. Non tanto perché nel giro di 10 minuti il web è stato invaso di meme che lo prendevano in giro (ma questa per Gasparri ormai è una costante), quanto perché la curva della Casertana, insieme a quella di Livorno, Ternana, Ancona, Cosenza e Savona, forma il Fronte di Resistenza Ultras, un’associazione di tifosi di sinistra. Cioè, tra tutti gli esempi di ultras di estrema destra presenti in Italia, circa il 90%, Gasparri è andato a scegliere proprio i Fedayn Bronx, i supporter casertani noti per sfoggiare in curva Che Guevara, striscioni antirazzisti e contro la mafia. Difficile quindi che Fanpage abbia potuto montare spezzoni di gente che inneggia a Benito Mussolini e ai terroristi neri, ripresi nello stadio di Caserta…

Così, aggiungendo quelli dei supporter della Casertana, i meme di presa in giro di Gasparri in rete si sono decuplicati. Era difficile fare peggio, ma Gasp (inteso come il senatore, non l’allenatore dell’Atalanta) c’è riuscito.

Vannacci se la prende con la giornalista de La7

Altro siparietto al limite del metafisico l’ha offerto ieri Roberto Vannacci a “Tagadà”. Interrogato dalla giornalista Elena Testi sull’inchiesta e sulla presenza di componenti fasciste e naziste all’interno dell’associazione vicina a Fratelli d’Italia, ha risposto “Non mi esprimo su cose che non ho visto”. Incalzato dalla giornalista che gli chiedeva se comunque i giovani dovessero rifiggire ideologie fasciste, il Generale ha ripetuto: “Non mi esprimo su ciò che non ho visto”, svicolando (come sempre). L’intervista si è conclusa con Vannacci, evidentemente stizzito, che chiedeva alla giornalista (testuale): “Ma il fatto che fa lei le domande l’ha visto in un film poliziesco americano…?”. Lo dicevano, al limite del metafisico…

Intanto scoppia la rivolta a Rai News per il silenzio sull’inchiesta di Fanpage

“Gasparrate” a parte, ieri è stato anche il giorno in cui il Comitato di redazione di Rainews 24 ha attaccato frontalmente il melonianissio direttore Paolo Petrecca, reo di aver silenziato ogni notizia sull’inchiesta.

“Il cdr ritiene grave e deprecabile che dopo oltre quattro giorni la direzione di Rainews24 non abbia dato copertura all’inchiesta di Fanpage sul movimento giovanile di Fratelli d’Italia”, si legge nel comunicato diffuso ieri. Il cdr sottolinea poi come l’inchiesta “ha determinato reazioni politiche anche a livello internazionale” visto che “la questione è stata sottoposta alla Commissione europea che ha condannato ‘la simbologia del fascismo’” e nazionale, con Pd che ha presentato un’interrogazione in Senato.

Una notizia, per il Cdr , di “evidente rilevanza nel dibattito pubblico”, che però è stata tacitata dalla direzione. Così come, secondo il Cdr, sarebbe stata tacitata la notizia che Ursula von der Leyen avrebbe fatto ritardare la pubblicazione del Rapporto sullo stato dei diritti nell’Unione, perché critico nei confronti dell’Italia, a causa delle restrizioni della libertà di stampa (un bel paradosso…).

“Purtroppo”, conclude la nota del sindacato, “i telespettatori di Rainews24 e gli utenti di Rainews.it e Televideo non troveranno nulla a riguardo. L’ennesimo smacco al nostro ruolo di giornalisti del servizio pubblico”.

L’Ira di Giubilei per la giornalista in incognito

Ma oltre al livello politico e sindacale, l’eco dell’inchiesta riecheggia anche nel mondo giornalistico. A rinfocolarla è l’editore di “Nazione Futura”, Francesco Giubilei, che biasima Fanpage per aver inviato sotto falso nome una loro giornalista nella redazione della rivista. A La Notizia Giubilei ha confermato la volontà di procedere contro la giornalista e ha accusato Fanpage di “scorrettezza”, per aver mandato in incognito una collega a spiarli.

Collega che nel periodo tra il 18 novembre 2023 e il 17 marzo 2024, ha scritto ben 15 articoli per la rivista (ancora visibili sul sito), senza che nessuno in redazione si sia accorto delle false generalità fornite dalla ragazza. Semplice, la collaboratrice, come molti altri di “Nazione Futura” (e come accade, in molti altri giornali) ha sempre scritto gratis. Per questo non le è mai stato chiesto un documento né il codice fiscale. Un cattivo vezzo – quello delle collaborazioni gratuite – più volte finito nel mirino del sindacato dei giornalisti, dell’Ordine e dell’Istituto di previdenza.