Il nuovo Governo non è ancora nato ma il Centrodestra ha già sferrato il suo primo attacco contro la legge 194: il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha depositato un ddl contro l’aborto. Il disegno di legge è finalizzato a riconoscere la capacità giuridica del concepito: nel caso in cui la misura dovesse essere approvata, la legge 194 verrebbe di fatto compromessa. Contro l’iniziativa del forzista, si è scagliato il presidente del M5S, Giuseppe Conte, pronto a difendere i diritti della popolazione.
Gasparri deposita ddl contro l’aborto per riconoscere la capacità giuridica del nascituro
Il Centrodestra è sempre più pronto e determinato a riportare l’Italia nel Medioevo. E lo fa minando i diritti. L’obiettivo della coalizione capeggiata dalla premier in pectore Giorgia Meloni era chiaro in materia d’aborto, come dimostravano anche le scelte e i passi compiuti nelle Regioni italiane già governate da Fratelli d’Italia. Basti pensare al caso delle Marche, guidata da Francesco Acquaroli, in cui l’interruzione di gravidanza ha praticamente già cessato di essere un’opzione per le donne.
L’ideologia della destra incarnata da Meloni, tuttavia, sta cominciando a palesarsi in tutta la sua essenza negli ambienti di potere a livello nazionale, nonostante il Governo non sia stato ancora nominato né tantomeno abbia giurato. Eppure, in questo contesto, si inserisce la mossa di Maurizio Gasparri che, nel giorno in cui le nuove Camere si sono insediate per la prima volta e i parlamentari erano impegnati a eleggere i nuovi presidenti di Camera e Senato, ha sferrato un duro attacco contro l’aborto. Lo scorso giovedì 13 ottobre, infatti, il forzista ha depositato un ddl per riconoscere la capacità giuridica del nascituro, proponendo di modificare l’articolo 1 del Codice Civile che prevede il riconoscimento dell’acquisizione della capacità giuridica “dal momento della nascita”.
L’ordinamento italiano specifica che i diritti che la legge riconosce al concepito sono “subordinati all’evento della nascita”. Nel caso in cui l’art. 1 del Codice Civile dovesse essere modificato, verrebbe messa in discussione la ratio sulla quale fa perno la legge 194 sul diritto all’aborto.
Conte contesta il disegno di legge contro l’aborto depositato dal senatore di FI
La mossa di Gasparri ha scatenato una bufera di vaste proporzioni, travolgendo il mondo della politica italiana. Sul ddl, è prontamente intervenuto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che ha ribadito la determinazione del gruppo che rappresenta a impegnarsi nella difesa dei diritti delle italiane e degli italiani. L’ex premier, sui suoi canali social, ha contestato l’iniziativa del parlamentare di Forza Italia.
“La proposta di legge di Gasparri contro l’aborto, Berlusconi in luna di miele contro Putin: se vogliono guidare l’Italia in questa direzione andranno a sbattere contro un muro. Noi”, ha scritto Conte sui suoi canali social.
Le proteste del Pd sul ddl di Gasparri contro l’aborto
A far sentire la loro voce, anche i parlamentari del Partito Democratico. La capogruppo dem al Senato, Simona Malpezzi, ad esempio, ha twittato: “In Senato FI ripresenta il ddl per modificare l’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del nascituro. Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra che dice che non toccherà la 194. Inaudito”.
Al momento, il testo del ddl non è ancora disponibile e dovrà essere assegnato alla commissione competente ma sul sito del Senato è stato confermato l’avvenuto deposito del disegno di legge. Il titolo del ddl, invece, è “Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito”.
Contro la proposta, si è scagliata la senatrice dem Valeria Valente che ha dichiarato: “Il disegno di legge del senatore Gasparri ha un solo scopo: minare alla radice la legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Si svelano dunque le promesse da mercante di Giorgia Meloni. Non serve abrogare o modificare la legge sull’aborto, basta approvare il disegno di legge di FI e riconoscere il diritto alla vita del nascituro per vietare nei fatti la possibilità di abortire. Il contenuto di questo ddl è gravissimo e rivela una volta per tutte, purtroppo per noi, la visione della destra della maternità e della libertà e dei diritti delle donne”.
Dalla segreteria del Pd, Sandra Zampa ha bollato quella di Gasparri come “una battaglia medievale” mentre Riccardo Magi, deputato e presidente di +Europa, reputa il ddl “il primo tentativo di abbattere le conquiste di questi anni, dove nel mirino sono i diritti delle donne”.
Il Centrodestra sferra il primo attacco contro la legge 194: la posizione del forzista
Alle polemiche, Gasparri ha risposto tentando di stemperare gli animi. “Non mi illudo che si approvi il ddl, ma almeno che si apra una discussione. Il mio punto di caduta realistico è arrivare a una totale applicazione della legge 194. Insomma, auspico un punto di caduta intermedio. Ho tirato un sasso nello stagno, parliamone, discutiamo… Il Parlamento deve essere la sede del confronto. I punti di vista diversi sono tutti legittimi, ha dichiarato.
Il forzista, inoltre, ha ricordato che il ddl non rappresenta una novità e ha sottolineato di averlo “presentato ad ogni avvio di legislatura negli ultimi anni, è un lascito morale di Carlo Casini, fondatore del Movimento per la vita”.
Il ddl sull’aborto, però, non è l’unico disegno di legge presentato. In meno di una settimana dall’avvio della legislatura, infatti, sono state depositate a Montecitorio oltre 300 proposte e circa 200 al Senato. I temi principali sono, appunto, aborto, maternità e natalità. Sempre a firma Gasparri, inoltre, c’è il testo sull’introduzione del reato di maternità surrogata e l’introduzione della “Giornata della vita nascente”. Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ancora, ha nuovamente depositato il ddl sulle “Diposizioni per la tutela della famiglia e della vita nascente”.