Gas, in Europa parte il piano sul taglio dei consumi con i Paesi membri che dovranno rispettare gli accordi. In Italia, c’è ancora una cauta preoccupazioni ma alcune città si stanno già muovendo in autonomia per risparmiare.
Gas, parte il piano Ue sul taglio dei consumi
Mercoledì 10 agosto, è entrato in vigore il piano dell’Ue per ridurre del 15% il consumo di gas in tutti i Paesi membri per far fronte alla crisi dei prezzi dell’energia nel contesto della guerra in Ucraina. “Considerato il pericolo imminente per la sicurezza dell’approvvigionamento di gas causato dall’aggressione militare russa contro l’Ucraina, questo regolamento dovrebbe entrare in vigore con urgenza”, si legge nel testo pubblicato ieri nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.
Il regolamento afferma che i Paesi dell’Ue “faranno del loro meglio” per ridurre il consumo di gas di “almeno il 15%” tra il mese di agosto di quest’anno e marzo 2023. Secondo la Commissione, per raggiungere l’obiettivo nei prossimi sette mesi, è necessario risparmiare un totale di 45 miliardi di metri cubi di gas.
Iniziano i razionamenti nelle grandi città italiane
In alcune città italiane, sono state emesse anche delle ordinanze per provare a gestire i consumi. A Firenze dal primo agosto è vietato tenere la porta aperta nelle attività commerciali dove l’aria condizionata è accesa, pena una multa tra i 25 e i 500 euro. L’amministrazione ha poi raccomandato i cittadini a impostare i termosifoni a 18-19 gradi, “stirare solo il necessario”, azionare la lavatrice solo a pieno a carico.
A Milano il sindaco Sala ha consigliato di impostare il condizionatore non al di sotto dei 26 gradi in uffici, case e attività commerciali, chiudere la porta nei negozi (anche se dotati di “lame d’aria”), fare attenzione agli interruttori e spegnere la luce a fine turno (per i dipendenti pubblici).
A Torino, negli uffici pubblici la temperatura sarà impostata due gradi al di sotto degli altri anni. Un’altra strada è al stretta sull’illuminazione stradale: il comune di Genova ha puntato su un sistema di illuminazione pubblica a basso consumo che consentirà al capoluogo di non dover applicare alcuno spegnimento anticipato su strade e monumenti.
A Bari si punta alla sostituzione del vecchio impianto con nuove luci a led, a Belluno i lampioni rimarranno spenti dalle 2:30 alle 5.
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