Nelle stesse ore in cui l’aeroporto Kabul (leggi l’articolo) era teatro di disperazione e orrore, con un bilancio di almeno 170 morti, di cui 13 marine statunitensi e oltre 200 feriti a seguito di due esplosioni, causate da altrettanti kamikaze e uomini armati dell’Isis, a Santa Margherita Ligure si svolgeva Conferenza sull’empowerment femminile la prima dedicata al tema nella storia dei G20, questa volta sotto la presidenza italiana.
Da qui il presidente del Consiglio Mario Draghi lancia un appello (leggi l’articolo – qui il testo) per le donne afghane: “Il G20 deve fare tutto il possibile per garantire che le donne afghane mantengano le loro libertà e i loro diritti”, riconoscendo che “Non dobbiamo illuderci: le ragazze e le donne afghane sono sul punto di perdere la loro libertà e la loro dignità, di tornare alla triste condizione in cui si trovavano vent’anni fa. Rischiano di diventare ancora una volta cittadine di seconda classe, vittime di violenza e di discriminazioni sistematiche, soltanto per il fatto di essere donne”.
Il premier, nel suo messaggio alle ministre per le Pari opportunità e alle delegate internazionali sottolinea poi che “l’Italia è pienamente impegnata nella lotta contro le disuguaglianze di genere” e ritene che il G20 possa svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere le donne in tutto il mondo. “Durante la Presidenza italiana, abbiamo adottato misure concrete per migliorare la posizione delle donne nel mondo del lavoro, promuovere la loro emancipazione e rimuovere gli ostacoli che frenano le loro carriere. A giugno – ricorda anche – abbiamo adottato una tabella di marcia volta a raggiungere e superare l’obiettivo fissato a Brisbane, che prevede di ridurre del 25% entro il 2025 i divari di genere nel tasso di partecipazione alla forza lavoro nei Paesi del G20”.
Alla presidenza dell’incontro, la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti che afferma come sulla strada dell’emancipazione femminile sia “giunta l’ora di accelerare”. “Abbiamo l’opportunità e credo anche la responsabilità di cimentarci in uno sforzo congiunto per la creazione di un’agenda per la parità di genere a livello globale”. Quanto alla situazione in Afghanistan, anche la ministra riconosce che “Il rischio di violenze, di abusi e di violazioni dei diritti umani cui l’intera popolazione femminile di ogni età si trova ora esposta, richiede una chiara assunzione di responsabilità dei membri del G20 e dell’intera comunità internazionale”.