Mentre il progetto di un nuovo Movimento 5 Stelle targato Giuseppe Conte sta prendendo forma – “Ormai i tempi sono maturi e nei prossimi giorni sarà fissato un grande evento in cui coinvolgere gli iscritti. Discuteremo del nuovo statuto, verranno eletti nuovi organi di vertici”, ha annunciato ieri l’ex premier nel suo intervento al Festival del Lavoro – la piattaforma Rousseau apre i propri servizi “a tutte quelle formazioni civiche che si apprestano a correre alle elezioni amministrative 2021”.
Questi i termini dell’offerta lanciata sul Blog delle Stelle: dagli adempimenti burocratici necessari per presentare una lista, alla definizione del programma elettorale, passando attraverso la comunicazione sui social, agli strumenti per la creazione e l’organizzazione di eventi e incontri digitali con la possibilità di promuoverli fra attivisti e, soprattutto, di avere un sistema gestionale di prenotazioni conforme alla normativa vigente in tema di protezione dei dati personali, con la consapevolezza che “la Rete è la più valida alleata di chiunque intenda proporre un progetto politico nella propria città”.
E ancora: “Questo sistema verrà messo a disposizione delle liste civiche per la creazione di iniziative online e sarà possibile, inoltre, utilizzare appositi spazi comunicativi del Blog delle Stelle per condividere, anche attraverso i principali social network, post e video promozionali per invitare la cittadinanza a partecipare alle proprie attività in vista della campagna elettorale”.
Insomma Davide Casaleggio e la sua socia Enrica Sabatini, freschi di divorzio dai pentastellati, hanno intenzione di ripartire con “un nuovo progetto e nuovi attori protagonisti”, ricominciare dai territori, sotto il segno del civismo e della democrazia digitale ma strizzando l’occhio anche agli eletti nelle liste del M5S. “In 13 anni abbiamo supportato migliaia di liste di cittadini che sono entrati nelle istituzioni come consiglieri comunali o sindaci anche nelle più importanti città. La nostra missione, con forme e modalità diverse, continua. Tutti i parlamentari e consiglieri regionali che vogliano fornire questo servizio alle liste civiche della propria regione possono aderire indicando la propria disponibilità”, è infatti l’appello finale a conclusione del post.
Appello che avrebbe sicuramente più chance di successo se fosse supportato da una personalità che potesse incarnare un nuovo progetto politico, riconosciuta e riconoscibile, stimata nella galassia 5Stelle e non solo: l’identikit è chiaramente quello di Alessandro di Battista che proprio un paio di settimane fa ha aperto con Davide Casaleggio la quinta edizione dell’evento online SUM#05, la settimana dedicata al fondatore del Movimento Gianroberto.
Ma, sebbene anche in quell’occasione l’ex parlamentare abbia ribadito di aver separato la propria strada da quella del M5S poiché non ne condivideva più alcune scelte, sul progetto che sta portando avanti Rousseau rimane sul vago: “Sento Davide Casaleggio, è un mio amico, ma non ho mai parlato con lui di nuovi partiti o movimenti”, ha affermato ieri in un video sulla sua pagina Facebook.
Ma del resto non è tenero neanche col Movimento: “Il M5S ha perso di vista le legittime battaglie anti establishment. Io ce l’ho messa tutta per fargli capire che la linea che si doveva seguire era un’altra. Non c’è un’idea politica sana, non c’è una visione sul futuro, non si parla di tematiche importanti. Io mi sto dedicando a contrastare questo governo, è stato un errore colossale entrare in un esecutivo con Forza Italia, Pd e Lega. Faccio un in bocca al lupo a Conte ma io avevo deciso di aderire ai 5S in virtù di una differenza con altre forze politiche, una diversa visione e regole diverse”.
È evidente che Conte o meno, per Di Battista il Movimento è ormai il passato, e sul suo futuro altrove al momento non si sbilancia. Del resto per Casaleggio jr, al di là dei servizi offerti alle eventuali liste civiche, la strada da percorrere potrebbe essere anche quella di formare un nuovo gruppo al Senato col simbolo di Italia dei Valori (il regolamento di Palazzo Madama lo permette, avendo partecipato alla competizione elettorale nel 2018) magari con i fuoriusciti dal M5S. Ma anche in questo caso siamo ancora nell’ambito delle ipotesi.