L’Italia è sempre più isolata in Europa. La riforma del Patto di stabilità è praticamente nelle mani di Francia e Germania. Mario Furore, europarlamentare del M5S, come giudica la postura dell’Italia nella trattativa?
“Disastrosa. Dopo mesi di trattative siamo arrivati alla tratta finale senza una alleanza valida e senza una proposta condivisa con i partner europei. Ricordate alla vigilia del Consiglio europeo decisivo per la risposta alla crisi pandemica cosa fece l’allora governo? Giuseppe Conte aveva promosso assieme a Francia e Spagna una posizione comune culminata in un non paper inviato poi alla Commissione. E aveva fatto il tour delle capitali europee, incontrando anche chi era ostile al Next Generation EU come Rutte. Alla fine l’Italia la spuntò e arrivarono 209 miliardi di fondi. Il governo Meloni dovrebbe prendere appunti da quel successo diplomatico e invece colleziona una figuraccia dietro l’altra. L’ultima proposta di compromesso presentata dalla Presidenza spagnola non prevede nessuno scorporo delle spese legate alla transizione verde e a quella digitale e propone un taglio del deficit più pesante del 3% già presente nel Trattato di Maastricht. Il Ministro Giorgetti ha fallito su tutta la linea”.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, appena qualche giorno fa aveva attaccato duramente l’Europa.
“Chi semina vento raccoglie tempesta. Noi avevamo messo in guardia il governo dicendo che attaccare a muso duro l’Unione europea nel bel mezzo di una trattativa delicata e decisiva come quella che è in corso sul Patto di Stabilità era semplicemente da autolesionisti. E infatti i risultati li abbiamo sotto gli occhi di tutti. Tra l’altro Giorgetti è membro dell’Ecofin e dell’Eurogruppo e, partecipando a questi consessi, concorre a prendere le decisioni europee. Se queste ultime non sono efficaci come dovrebbero essere, Giorgetti dovrebbe attaccare dunque se stesso”.
Cresce l’irritazione dei partner europei nei confronti della mancata ratifica dell’Italia al Mes che l’Italia voleva trattare in una logica a pacchetto con la riforma del Patto.
“Solo chi non conosce le dinamiche europee poteva partorire un tale disastro negoziale. PNRR, Mes e Patto di Stabilità sono capitoli a parte ed è estremamente illusorio pensare di metterli tutti allo stesso tavolo tanto più che le Istituzioni coinvolte sono anche diverse: sull’erogazione del PNRR vigila la Commissione, su Patto di Stabilità tocca all’Ecofin avanzare una proposta ai leader europei mentre su Mes deve decidere il Parlamento italiano. L’Italia è infatti l’unico Paese europeo a non aver ancora approvato la sua riforma. La maggioranza non può scappare, si deve prendere le proprie responsabilità”.
Il Fondo monetario internazionale ha detto che la Manovra del governo è priva di ambizione e non contiene misure per la crescita. La Bce ha certificato che i mercati l’hanno bocciata. Se lo spread è salito, ha detto, la colpa è della Finanziaria.
“La domanda che dobbiamo porci è: c’è qualcuno che pensa che la manovra del governo Meloni sia valida? A me non sembra. Per il Fondo monetario internazionale non prevede nessuna misura per la crescita, per la BCE ha addirittura infiammato lo spread. La legge di Bilancio scritta a quattro mani da Meloni e Giorgetti non è solo inutile e piena di tasse, ma è anche dannosa. Per il bene dell’Italia accettino modifiche. Per noi vanno prese misure per favorire lo sviluppo e la crescita economica. Il taglio delle pensioni è inoltre sbagliato perché mortifica professionalità, come quella dei medici, che sono essenziali per il nostro Paese. Lo abbiamo visto durante la pandemia”.
La tassa sugli extraprofitti delle banche non poterà un centesimo nelle casse dello Stato. Altro che governo forte coi poteri forti.
“Ecco dove potevano reperire delle risorse utili a coprire maggiori stanziamenti nella sanità o misure per sostenere le piccole e medie imprese. Invece hanno approvato una finta tassa che non verrà mai riscossa sui clamorosi extraprofitti delle banche maturati grazie all’aumento repentino dei tassi di interesse. Questo governo aiuta i forti e bastona i deboli. È veramente vergognoso”.
Il reddito reale delle famiglie nell’area Ocse è aumentato nel secondo trimestre per il quarto trimestre consecutivo ma in Italia è diminuito dello 0,3%.
“Sono dati preoccupanti. L’Italia non è solo ultima fra i Paesi del G7 – e questo già basterebbe per far suonare un campanello d’allarme – ma presenta soprattutto un dato negativo, in decrescita. Questo significa che con il governo Meloni gli italiani diventano più poveri. Purtroppo con l’austerity innescata dalla manovra, l’economia italiana andrà sempre peggio e a farne le spese saranno le classi sociali più disagiate, mortificate già con il taglio del Reddito di cittadinanza. È arrivato il momento di voltare pagina”.