Detesto la Meloni, ma quando ho saputo che la Germania finanzia una Ong tedesca per portare migranti in Italia, be’ per una volta ho parteggiato per il governo italiano.
Lucrezia Serra
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Gentile lettrice, le avrei dato ragione, se non ci fosse stato un ulteriore sviluppo. Dopo la lettera della Meloni a Scholz si è svolto un vertice europeo, che era già in calendario e che ha approvato un regolamento per la gestione delle crisi migratorie. “Un nostro successo” secondo la Meloni. Benissimo, e le Ong? Niente, non sono neanche nominate nell’accordo, tutto come prima. Al solito, la Meloni ruggisce in patria e bela all’estero. Ripartiamo dall’inizio: il finanziamento di Berlino a una Ong tedesca che si prefigge di fare incetta di migranti per scaricarli in Italia è un chiaro atto ostile. E non c’è una sola Ong germanica che opera nel Mediterraneo bensì 12, una flotta: Sos Humanity, Rise Above, Mission Lifeline, Sea Watch, Sea Watch 3, Sea Watch 5, United Rescue, Sea Eye, Sea Eye 4, Resq People, Louise Michel e Resqship. Poi ci sono quattro Ong spagnole, due norvegesi e una britannica. Tutte con il compito strategico di attrarre i migranti nel Mediterraneo centrale, destinazione Italia, per svuotare la rotta balcanica che porta in Germania, in Mitteleuropa e in Nord Europa. Troverei giusto un accordo europeo che stabilisca l’obbligo per le Ong di recapitare i migranti ciascuna al proprio Paese di bandiera, magari dopo che siano stati rifocillati in Italia. Ma non se ne farà nulla, perché nessuno dei Paesi europei vuole farsi carico di quella povera gente e non sarà la Meloni a far loro cambiare idea.
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