Le Lettere

Furbata a tempo scaduto

Va be’ che Scholz non è un’aquila, ma seriamente pensava che con una telefonata a Putin la Russia potesse ritirarsi e lasciare i territori occupati in quasi 3 anni di guerra dopo migliaia di morti?
Mino Sartelli
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Gentile lettore, la verità è che Scholz vuole fare il furbo. Fino a ieri rullava i tamburi di guerra: “Siamo incrollabili alleati dell’Ucraina”, “Siamo il maggiore fornitore di armi a Kiev dopo gli Usa”, “Saremo con l’Ucraina fino alla vittoria”. Adesso ha capito che l’aria è cambiata, la Russia ha già vinto e l’avvento di Trump alla Casa Bianca non lascia dubbi sugli esiti futuri. Allora il furbetto corre ai ripari con un numero da clown. Chiama Putin e gli dice: “Se ti ritiri dall’Ucraina, la guerra finisce”. Un concetto così puerile che sembra di sentire la Meloni. Come se Putin, convinto da una frase demenziale, potesse rispondergli: “È vero, non ci avevo pensato. Adesso ritiro le mie armate e pace”. Tutto questo sarebbe risibile se non fosse osceno. Ma ripeto, Scholz fa il furbo e chiaramente mira a due obiettivi. Il primo è che vuole accreditarsi presso la sua opinione pubblica come alfiere della pace per riconquistare qualche voto, dato che a febbraio in Germania si vota e la maggioranza dei tedeschi non vuole più sentir parlare della guerra. Il secondo è che Scholz vuole anche acquisire meriti presso Trump o almeno riallinearsi con la nuova Casa Bianca perché sa che Zelensky e la guerra non dureranno a lungo. Ma Trump mi pare che lo consideri meno di un calzino spaiato, mentre la stragrande maggioranza dei tedeschi ha capito chi è Scholz, e giustamente chi lo conosce, lo evita.