I ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno trovato l’accordo sulle linee di credito anti pandemia del Mes. La nuova di linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità, dopo l’accordo di oggi, ha annunciato il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, “sarà pienamente operativa a partire da metà maggio”. “Tutti potranno prendere prestiti fino al 2% del Pil, a condizioni molto favorevoli e con lunghe scadenze. Questo coprirà i costi sanitari diretti e indiretti, che sono lievitati”, ha aggiunto. “Accordo raggiunto all’Eurogruppo su una linea di credito da 240 miliardi di euro per gli Stati che lo desiderano, per soddisfare le esigenze di finanziamento legate al Covid” ha annunciato su Twitter il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire.
L’unico requisito per accedere al Fondo sarà che gli Stati membri si impegnino a utilizzare la linea di credito, della durata massima di 10 anni, per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria, cioè i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi conseguente alla pandemia. Questo impegno, si legge nelle conclusioni dell’accordo raggiunto all’Eurogruppo, sarà dettagliato in un singolo piano di risposta da preparare sulla base di un modello, per qualsiasi struttura concessa nell’ambito del sostegno alla crisi pandemica. “E’ stato un incontro positivo. Ho presentato anche le previsioni primaverili della Commissione. L’obiettivo principale di oggi era trovare un accordo sul Mes e sugli obiettivi da centrare per affrontare la crisi” ha commentato il commissario europeo agli affari economici, Paolo Gentiloni.
“Tutti i membri del Mes soddisfano i requisiti di ammissibilità per ricevere il sostegno nell’ambito del sostegno alla crisi pandemica” afferma l’Eurogruppo attraverso una dichiarazione in merito al Pandemic crisis support. “Abbiamo concordato oggi – prosegue la nota – le caratteristiche e i termini standardizzati del Sostegno alla crisi pandemica, disponibile per tutti gli Stati membri dell’area dell’euro per importi pari al 2% del Pil dei rispettivi Stati membri a partire dalla fine del 2019, come parametro di riferimento, per sostenere il finanziamento interno dei costi diretti e indiretti dell’assistenza sanitaria, della cura e della prevenzione dovuti alla crisi Covid-19”.
“Abbiamo inoltre accolto con favore le valutazioni preliminari delle istituzioni sulla sostenibilità del debito, il fabbisogno di finanziamento, i rischi per la stabilità finanziaria, nonché i criteri di ammissibilità per l’accesso a questo strumento. Concordiamo con il punto di vista delle istituzioni che tutti i membri del Mes – come detto – soddisfano i requisiti per ricevere il sostegno nell’ambito degli aiuti durante la crisi pandemica”. “#Eurogruppo conferma che il #Mes potrà offrire finanziamenti per il 2% del Pil a tasso quasi zero per spese sanitarie e di prevenzione dirette e indirette legate al #COVID19. La Commissione verificherà solo questo requisito. Non potranno essere introdotte condizioni aggiuntive” scrive in un tweet il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
I ministri dell’Economia concordano sul fatto “che il monitoraggio e la sorveglianza dovrebbero essere commisurati alla natura dello shock simmetrico causato da Covid 19 e proporzionati alle caratteristiche e all’utilizzo del sostegno per la crisi pandemica, in linea con il quadro dell’Ue e le pertinenti linee guida Mes”. Per questo accolgono l’intenzione della Commissione di applicare un quadro di monitoraggio semplificato, limitato agli impegni dettagliati nel piano di risposta pandemica. “Le richieste di sostegno alla crisi pandemica possono essere presentate fino al 31 dicembre 2022” , su proposta del direttore generale del Mes, “il consiglio dei governatori del Mes può decidere di comune accordo di adeguare tale termine”. Inoltre, il periodo di disponibilità concessa nell’ambito del sostegno alla crisi pandemica sarà di 12 mesi, che potrebbe essere prorogato due volte per 6 mesi, conformemente al quadro standard del Mes per gli strumenti precauzionali.
“Le tre misure Sure, Bei, Mes – ha detto il premier Giuseppe Conte nell’intervento conclusivo a The State of Union – sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie. Il prestito effettivo del Recovery Fund sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessita’ finanziarie complessive dell’Ue”.