Ha un che di paradossale che proprio dopo il caso scoppiato sulle puntate tagliate di Che tempo che fa a insaputa dell’Ad Fabrizio Salini, sia cominciata a tirare una brutta aria nell’ufficio della direttrice di Rai1, Teresa De Santis. Secondo quanto risulta a La Notizia, infatti, non sarebbe così peregrina l’idea di sostituirla. Ma, anzi, ci sarebbe in Cda chi starebbe cercando di creare le condizioni per le dimissioni, conscio che quest’ipotesi non troverebbe così discorde lo stesso Salini.
C’è infatti da precisare che non è la prima volta che la linea della De Santis fa irritare i vertici di Viale Mazzini. Dal caso Maglie – su cui c’è voluto un pressing forsennato dei Cinque stelle prima che la direttrice facesse un passo indietro – fino al giallo, raccontato proprio dal nostro giornale, del taglio della puntata di Petrolio sulla Cina proprio nei giorni di Xi Jinping in Italia. Per arrivare al caso Fabio Fazio. Tutte questioni arrivate sul tavolo di Salini, sempre meno disposto ad accogliere altre incursioni arbitrarie della sua direttrice. Difficile che vengano presi provvedimenti in questi giorni di campagna elettorale.
Ma non è detto che, con l’alibi delle nomine dei vicedirettori, non trovi margine un restyling più ampio che coinvolga anche la poltrona apicale di Rai1. Ciò che è certo ad oggi è che l’aria è tesissima: in attesa del Cda di domani in cui molti nodi inevitabilmente verranno al pettine dopo la lettera di chiarimento chiesto da 4 membri del Cda, Salini ieri ha visto proprio Fazio a Milano, in un incontro che chi era presente ha definito “assolutamente cordiale”. In chiaro segno di opposizione rispetto alla drastica decisione adottata dalla De Santis con l’avallo del responsabile palinsesti, Marcello Ciannamea, altro uomo considerato vicino alla Lega.
Si tratta adesso di capire come riuscire a sostituire la direttrice, senza peraltro irritare il Carroccio. La De Santis – assicura chi la conosce – difficilmente potrebbe sua sponte fare un passo indietro. “È una donna di ferro. A quel punto bisognerebbe metterla nelle condizioni di lasciare”. E qui il ruolo e la volontà non solo di Salini ma del Cda può diventare determinante. Magari – sussurra più di qualcuno – accelerando i tempi del piano industriale, con i nuovi direttori “orizzontali” che tolgano potere e competenze ai direttori di rete. De Santis in testa.