Nel 2022 la Procura europea (Eppo) ha conteggiato “1.117 indagini attive” su frodi all’Ue di vario tipo per un controvalore complessivo stimato in 14,1 miliardi di euro. E l’Italia guida la classifica con ben 3,2 miliardi totali a fronte di 285 investigazioni in corso.
Nel nostro Paese sono state denunciate frodi all’Ue per 3,2 miliardi. A rivelarlo è il rapporto della Procura europea
Nel 2022 l’Eppo ha ricevuto 3.318 segnalazioni di reato e ha aperto 865 indagini (la gran parte dedicata alle frodi sull’Iva). Inoltre i giudici hanno concesso il congelamento di 359,1 milioni di euro in indagini di competenza della Procura Ue, il che rappresenta più di sette volte il budget dell’organizzazione. A testimoniare il buon investimento fatto dagli Stati membri che hanno deciso di aderire al progetto, non tutti i 27 rientrano nella ‘giurisdizione’ dell’Eppo, dato che Irlanda, Danimarca, Svezia, Ungheria e Polonia si sono tenuti fuori.
In Italia nel 2022 sono state aperte 265 indagini Eppo per un controvalore stimato di 2 miliardi
In Italia nel 2022 sono state aperte 265 indagini Eppo per un controvalore stimato di 2 miliardi (ma se si aggiunge il pregresso si arriva al dato generale, ovvero 3,2 miliardi a fronte di 285 investigazioni aperte). Di questi, 2,7 miliardi sono frodi all’Iva. L’Eppo ha ricevuto in tutto 354 denunce (altro record) e ben 330 sono arrivate dalle autorità nazionali.
Se si considera il valore totale delle varie frodi, al secondo posto si classifica il Portogallo (3 miliardi di euro a fronte però di sole 26 indagini attive e 33 denunce totali). Al terzo posto invece la Romania, con 2 miliardi di euro. La Germania figura invece al quarto posto, con 1,8 miliardi. Gli altri grandi Paesi europei, come Francia e Spagna, mostrano valori più bassi: rispettivamente 390 milioni e 170 milioni.