Frode fiscale da 1,8 miliardi, indagate 15 società della grande distribuzione come Gs e Auchan. Il gip ha ordinato il sequestro di 260 milioni di euro. Tra i responsabili, sono state individuate 39 persone fisiche e 7 persone giuridiche.
Frode fiscale da 1,8 miliardi, indagate 15 società della grande distribuzione come Gs e Auchan
Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha condotto un’inchiesta coordinata dai pm Nicola Rossato e Stefano Civardi che ha portato alla scoperta di una presunta maxi frode fiscale da 1,8 miliardi di euro. Tra gli indagati che sono stati accusati di aver violato la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti figurano anche due colossi della grande distribuzione ossia Gs, controllata da Carrefour, e Auchan. Ai due colossi della grande distribuzione sono stati sequestrati rispettivamente 33,8 milioni e 26,2 milioni per un totale di 60 milioni di euro. Nel complesso, inoltre, rispetto a tutte e 15 le società indagate, il gip ha disposto la confisca di 260 milioni.
Misure cautelari, poi, hanno travolto non solo alcuni imprenditori di Brescia e della Campania ma anche l’ex responsabile dell’ufficio acquisti di Auchan Gianpaolo Racagni, licenziato nel 2019 e passato ad Apulia Distribuzioni.
Per quanto riguarda gli indagati, l’inchiesta ha individuato 39 persone fisiche e 7 persone giuridiche, incluso l’ex direttore finanziario di Auchan, Franco Castagna.
Intanto, le indagini delle Fiamme Gialle si stanno dipanando in svariate province come Milano, Torino, Brescia, Roma, Napoli, Ancona, Vicenza, Lodi, Potenza, Rimini, Padova, Salerno.
Carrefour Italia ha riferito di aver avviato un’indagine interna per verificare quanto emerso. L’azienda ha diffuso una nota ufficiale con la quale si è impegnata a garantire “la massima disponibilità a collaborare con le Autorità competenti, mettendo a disposizione tutte le informazioni necessarie a fare chiarezza sui rilievi formulati”.
Sequestrati 260 milioni di euro: i dettagli dell’inchiesta
I reati contestati a vario titolo agli indagati sono associazione per delinquere e frode fiscale, con particolare attenzione a “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.
La frode finanziaria è stata attuata tra il 2015 e il 2021 ed è stata condottacon due tecniche differenti. In alcuni casi, venivano redatte false lettere di intenti per acquistare merci da fornitori italiani senza applicare l’Iva. In altri casi, invece, si procedeva all’acquisto da fornitori di altri Paesi dell’Ue, sempre senza applicare l’Iva. In questo modo, hanno spiegato i pm a capo delle indagini, “le catene della grande distribuzione organizzata, beneficiarie finali della frode, avrebbero ottenuto un indebito risparmio d’imposta connesso all’omesso versamento dell’Iva da parte delle società missing trader”. I gruppi della grande distribuzione pare abbiano preso parte al meccanismo di evasione e di realizzazione di profitti intermediari nelle compravendite tra le aziende che facevano parte del circuito sul quale stanno indagando gli uomini della GdF di Milano. A quanto si apprende, le presunte irregolarità sono state denunciate da un impiegato di Gs che si occupava di contabilità e sono state confessate da un indagato.
Inoltre, è stato spiegato che “attraverso indagini finanziarie su una fitta rete di rapporti bancari, nonché l’analisi di copiosa documentazione contabile ed extracontabile, sono state ulteriormente supportate, per il tramite del Comando Generale della Guardia di Finanza, dalle informazioni pervenute dal canale di cooperazione di polizia denominato Empact (European Multidisciplinary Platform Against Criminal Threats)”.