A febbraio l’inflazione resta stabile in Italia, secondo le stime preliminari dell’Istat. Anzi, a esser precisi l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività sale dello 0,1% su base mensile e resta dello 0,8% su base annua, come nel mese precedente.
Al contrario, prosegue il calo dell’inflazione di fondo: l’indice al netto degli energetici e degli alimentari passa dal +2,7% al +2,4%. La stabilizzazione deriva dalla fine delle “tensioni sui prezzi dei beni alimentari”, anche se questo effetto si limita a compensare “l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici”, come sottolinea l’istituto di statistica.
La flessione su base tendenziale dei beni energetici a febbraio risale al -17,3% (contro il -20,5% di gennaio). All’opposto, si riduce il tasso di crescita del carrello della spesa (da +5,1% a +3,7%), a conferma di come il primo passo avanti lo si veda una volta cancellato il carrello tricolore del governo che non ha portato alcun effetto positivo.
Inflazione stabile, pesa la cancellazione degli aiuti in bolletta del governo
Come sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, è “grave che l’inflazione resti stabile nonostante i prezzi siano oramai da mesi a livelli lunari e le ragioni dei rincari del 2022 e del 2023 siano svanite da tempo. Su questo andamento ha certo pesato l’effetto bollette, ossia il fatto che è stata ripristinata l’Iva sul gas a pieno regime, affievolendo così la flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati dovuta alla riduzione dei prezzi nei mercati all’ingrosso”.
A risalire è “il tasso di crescita dei prezzi del gas del mercato libero che su base annua passa dal -38,9% di gennaio a -32,3%”. Motivo per cui Dona chiede al governo di “ripristinare almeno parte degli sconti su luce, gas e carburanti introdotti da Draghi”. Anche perché il prezzo del gas è sceso nelle ultime settimane ai livelli pre-crisi, ovvero quelli del 2021. Ma le bollette sono invece risalite.
L’inflazione, spiega l’associazione, continua a pesare per una coppia con due figli: il +0,8% “significa, grazie al risparmio sulla voce abitazione ed elettricità pari a 545 euro, un aumento del costo della vita pari a “solo” 118 euro su base annua, ma il fatto grave è che 330 euro servono solo per far fronte ai rincari del 4,1% di cibo e bevande. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 71 euro, ma 299 sono per mangiare e bere. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con 135 euro, 391 per nutrirsi e dissetarsi”.