Frena l’export e crollano gli scambi commerciali extra Ue

Netta flessione per gli scambi commerciali extra Ue: frena anche l'export, in calo sia su base mensile che annua.

Frena l’export e crollano gli scambi commerciali extra Ue

Gli scambi commerciali con i Paesi extra Ue frenano. A giugno 2024 l’Istat evidenzia un calo congiunturale sia per le esportazioni (-0,8%) che, in modo più ampio, per le importazioni (-3,5%). Su base annua la riduzione dell’export è addirittura del 5,3% mentre l’import registra una flessione tendenziale del 10,2%, dovuta quasi totalmente alla contrazione degli acquisti di energia (-27,4%) e di beni intermedi (-8,9%).

Frena l’export e crollano gli scambi commerciali extra Ue

A giugno 2024, comunque, il saldo commerciale con i Paesi extra Ue27 si conferma positivo, pari a +6.036 milioni (+5.267 milioni nello stesso mese del 2023). Nei primi sei mesi del 2024, il saldo commerciale con i paesi extra Ue è positivo per 32,7 miliardi (era a +17,7 miliardi nello stesso periodo del 2023).

La contrazione su base mensile delle esportazioni riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, con l’unica eccezione dei beni strumentali (+5,9%). Minori le vendite soprattutto per i beni di consumo durevoli (-18,5%) e per l’energia (-17,8%). Per quanto riguarda l’import, invece, le riduzioni congiunturali più ampie riguardano energia (-8,3%) e beni intermedi (-3,3%).

Andando a guardare ai dati su base annua, l’export a giugno si riduce del 5,3% complessivo, con una flessione soprattutto per le vendite di energia (-25%), beni di consumo durevoli (-18,9%), beni strumentali (-5,9%) e beni intermedi (-4,7%). In controtendenza, a crescere sono i beni di consumo non durevoli (+1%).