Le Lettere

Fratelli coltelli d’Europa

Con quel che succede nel mondo, guerra in Ucraina, guerra in Israele, ecc., noi in Europa possiamo dirci fortunati. Ma anche qui mi pare che l’aria stia cambiando.
Marco Silvestri
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Gentile lettore, concordo con il peggioramento del clima in Europa. Siamo Paesi fratelli, uniti dai soldi e dai coltelli. Scopriamo che Berlino finanziava 12 Ong per attrarre i migranti in Italia e svuotare la rotta balcanica che porta in Germania. Intanto l’ambasciatore tedesco a Varsavia ha visto per strada manifesti con su scritto: “Tedeschi, avete assassinato milioni di polacchi e distrutto la Polonia”. Da più di un anno non c’è giorno senza che il governo polacco non chieda alla Germania di pagare i danni di guerra, quantificati in milioni di milioni di fantastilioni. I polacchi se ne erano dimenticati quando aderirono all’Ue e se ne ricordano adesso, 78 anni dopo la fine della guerra. Il vice Ministro degli Esteri di Varsavia, Arkadius Mularczyk, ha detto che la Polonia si opporrà a tutte le iniziative diplomatiche tedesche, se prima Berlino non sgancia milioni di milioni di fantastilioni. Varsavia è ai ferri corti anche con l’Ucraina, a cui vieta il transito del grano sul proprio territorio, e idem fanno Romania, Bulgaria e Slovacchia. Intanto la Slovacchia ha congelato gli aiuti militari a Kiev da quando Fico ha vinto le elezioni e potrebbe essere a breve il nuovo premier. L’ungherese Orbán è uscito nero in volto dal summit di Granada, dove è stato approvato un nuovo regolamento sulle migrazioni senza il suo voto, e ha detto ai giornalisti: “L’Ue oggi ha stuprato l’Ungheria”. Ha detto proprio “stuprato”. Voilà.

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