Mentre la partita del Quirinale entra nelle ore più calde, un nuovo caso agita il Movimento 5 Stelle. Si tratta dell’incontro, avvenuto a Roma, con protagonista Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e il leader della Lega Matteo Salvini.
Un meeting al Senato su cui i retroscenisti stanno versando fiumi di inchiostro, tanto da paventare il rischio di sanzioni disciplinari che però vengono smentite dai parlamentari M5S, che sarebbe avvenuto all’insaputa del leader pentastellato Giuseppe Conte con il preciso intento di testare la possibilità di una convergenza sulla candidatura al Colle dell’ex ministro dell’Economia dei governi Berlusconi, Giulio Tremonti.
Peccato che tanto Salvini quanto Fraccaro hanno smentito tali ricostruzioni, con il 5S che in una nota ha spiegato la propria verità: “In merito ad alcune ricostruzioni fantasiose riguardo il mio incontro con Matteo Salvini, vorrei chiarire che non si è parlato di numeri né di voti per le prossime elezioni del presidente della Repubblica”.
“La conversazione ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il presidente Conte” ha aggiunto Fraccaro prima di concludere: “Era ed è chiaro che ogni decisione in merito a tutte le ipotesi resta in mano a Conte, che con la sua scelta può determinare il futuro presidente della Repubblica”.
Parole che poco dopo hanno trovato conferma in una dichiarazione del leader leghista che ha tagliato corto: “I retroscena riportati sulla stampa sull’incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato”. Il Capitano ha ammesso di aver “scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili”.
PIOGGIA DI SMENTITE. Con il divampare delle polemiche, puntuali come un orologio svizzero sono arrivate anche le voci di corridoio che raccontano di un Conte furioso e del grande imbarazzo nel partito. Proprio per questo sui media è partito il tam tam di una possibile azione disciplinare nei confronti dell’ex sottosegretario pentastellato che, secondo loro, sarebbe potuto culminare addirittura con l’espulsione. Peccato che le cose non starebbero affatto così.
Dal M5S, infatti, fanno sapere che “nei confronti di Fraccaro non è stata assunta nessuna sanzione disciplinare” e che “qualsiasi sanzione, nel caso in cui venisse riscontrata la violazione dei doveri stabiliti dalla Carta dei principi e dei valori e dal Codice etico” dei 5 Stelle, “non potrà che essere comminata all’esito di una puntuale istruttoria, nel rispetto delle garanzie sostanziali e procedurali” stabilite dallo statuto.
Un caso che, però, per la deputata M5S Vittoria Baldino è già chiuso: “I retroscena sul caso Fraccaro sono già stati smentiti dai diretti interessati. Siamo assolutamente compatti attorno alla figura di Giuseppe Conte che sta portando avanti un grande lavoro di costruzione e mediazione in questa fase. È fondamentale che tutte le forze politiche siano compatte per l’elezione del presidente della Repubblica”.
Corsa al Quirinale che, come appare ormai piuttosto evidente, è finita al centro di tatticismi e veleni tanto che lo stesso Fraccaro, in serata, ha spiegato che: “Sta montando, e il mio caso ne è un esempio, un clima estremamente preoccupante e velenoso intorno all’elezione del Presidente della Repubblica. Perciò, vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio dicendo che non voterò mai Mario Draghi”.