Dopo il ‘sabato nero’, con le proteste contro il Green Pass (leggi l’articolo) che sono sfociate in violenze e devastazioni dirette dall’estrema destra, è impresa ardua affermare – come fa qualcuno – che il fascismo in Italia è uno sbiadito ricordo. A pensarla così è l’intero centrosinistra che ha preparato e sottoscritto una mozione per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e di altre organizzazioni nostalgiche’ del ventennio (leggi l’articolo). “Il Movimento 5 Stelle aderisce e rilancia le iniziative volte allo scioglimento di Forza Nuova e delle altre sigle della galassia eversiva neofascista. Saremo in prima fila per tutte le iniziative parlamentari che muoveranno in tal senso” scrive su Facebook il leader del M5S, Giuseppe Conte.
Per l’ex premier “i delinquenti che hanno ferito Roma, assaltato la sede del sindacato e aggredito il personale sanitario non interessano le istanze di cittadini sfiancati dalla pandemia e dalle restrizioni imposte dall’emergenza”, “li conosciamo bene, la storia ci ha già insegnato a diffidare di loro: soffiano sul fuoco del malcontento sociale solo per tornaconto personale, non sono la soluzione ma il problema che la allontana”. Sempre secondo Conte “sappiamo che ignorare le proteste di piazza – quelle legittime e pacifiche – non aiuta a lavorare al bene del Paese”.
Sostanzialmente nel testo, di cui il deputato del Pd Emanuele Fiano è primo firmatario, si chiede al governo di “dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana” che vietano la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Quel che è certo è che la situazione, sotto il profilo politico, è davvero esplosiva. In mattinata, infatti, il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, aveva alzato ancor di più il tiro affermando che la Meloni, al congresso di Vox in Spagna, “aveva un’occasione per tagliare i ponti con il mondo vicino al neofasicmo ma non l’ha fatto”. Per questo aveva detto che Fratelli d’Italia “perpetua l’ambiguità” che pone il partito “fuori dall’arco democratico e repubblicano”. Parole di fuoco a cui aveva risposto Giorgia Meloni secondo cui “il vicesegretario del Pd vorrebbe sciogliere il primo partito italiano”. Una dichiarazione a cui ha controrisposto Provenzano negando di aver mai pensato di “chiedere lo scioglimento di FdI”.
MOSSA DISPERATA. Dopo interminabili ore di silenzi e imbarazzi, alla fine il centrodestra ha trovato la quadra dichiarando di “condannare le violenze senza se e senza ma”. Proprio per questo, dopo frenetici colloqui telefonici tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, la coalizione si dice compatta e “pronta a votare una mozione per chiedere interventi contro tutte le realtà eversive, non solo quelle evidenziate dalla sinistra”. Insomma il centrodestra, travolto dalle critiche, tenta di creare confusione allargando la questione anche ad altre realtà che non hanno preso parte alle violenze di Roma ma che, ieri, a Torino hanno lanciato delle uova contro il municipio e dato alle fiamme una gigantografia di Mario Draghi.
A rispondere al centrodestra è Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S, secondo cui “si sta discutendo in queste ore di una mozione parlamentare sullo scioglimento delle organizzazioni neofasciste, mozione che io sottoscrivo pienamente. Di questo si sta parlando e non di altro, mentre c’è chi gioca ad annacquare il brodo parlando genericamente di totalitarismi e disquisendo dei massimi sistemi. Si sta parlando di Forza Nuova e di altri gruppi di ispirazione nazi fascista, non si divaghi”.