Persino il patron della Lazio, Claudio Lotito, è stato ricevuto a palazzo Grazioli. Segno che Silvio Berlusconi ha davvero deciso di riaccendere i motori di Forza Italia. Del resto un Nazareno versione 3 appare sempre più lontano, nonostante il filo del dialogo con Denis Verdini sia stato riannodato, anche se con un nodo di facile fattura, pronto per essere sciolto in qualsiasi momento. Ma quel che più conta è il venir meno delle intese con il capo del governo. Secondo fonti governative non ci sarà più la norma che fissava al 3% del reddito complessivo l’asticella al di sotto della quale non sarebbe scattata la punibilità per i reati fiscali. Secondo le voci di corridoio di Palazzo Chigi, il Dlgs di attuazione della Delega fiscale, sulle sanzioni amministrative e penali, non conterrà la cosiddetta norma “salva Berlusconi” che decretò il ritiro del decreto a dicembre scorso. Per quanto riguarda la tempistica dell’approvazione in Cdm dell’ultima parte della Delega fiscale, fonti di governo ribadiscono che al 90% i dlgs (su riforma del catasto, riforma dei giochi, sanzioni amministrative e penali, interpello, monitoraggio dell’evasione e delle tax expenditure, contenzioso) non approderanno nel Cdm di questo venerdì, bensì in quello della prossima settimana. E’ del tutto chiaro che il segnale inviato da Renzi a Berlusconi non assomiglia affatto ad un ramoscello d’Ulivo, ma ha le sembianze dell’ascia di guerra. E non è affatto un caso se l’ex plenipotenziario azzurro Verdini, odiato dal cerchio magico al quale ha sempre replicato con lo stesso sentimento, vuol comunque tenersi le mani libere, in modo da offrirsi al premier nel momento del bisogno, rendendo inutile Angelino Alfano e il suo partito, sempre più in preda ad una crisi di nervi che non trova cura. Nunzia De Girolamo, per esempio, dopo aver dato vita al Movimento dei repubblicani ha iniziato a trattare con Matteo Salvini. L’idea è quella di portare in dote al Carroccio una vera Lega Sud, ben radicata sul territorio e saldamente strutturata nelle sue terminazioni nervose. Tanto per il Cavaliere quanto per il premier sarebbe un problema serio, dopo la crescita esponenziale del Movimento 5 Stelle. Ragioni, queste, più che sufficienti per convincere Silvio Berlusconi a rimettere in modo il partito. Un altro segnale che indica quale sia la strada imboccata dall’ex presidente del Consiglio, lo offre Michaela Biancofiore, che nei giorni scorsi non aveva nascosto il suo malessere per lo stato del partito. Nel pomeriggio è stata ricevuta a Palazzo Grazioli è la cosa non è affatto di poco conto. Il rapporto tra i due è e resta saldo e solido, dicono vari esponenti azzurri presenti nel fortino azzurro, ma per Biancofiore è necessario quanto mai un rilancio reale e concreto di Forza Italia, sulle basi del merito, dell’equità e all’insegna delle regole. Vanno riaffermate, secondo la parlamentare azzurra, le politiche proprie di FI con un effettivo coinvolgimento di tutti. Basta con le “conventio ad excludendum”, è la riflessione svolta con l’ex premier. Berlusconi avrebbe assicurato l’intenzione di voler rilanciare il partito, anche attraverso il tour nelle province italiane che il leader azzurro si appresta a fare già dal prossimo mese. Biancofiore e Berlusconi torneranno a sentirsi nel week end, per discutere del rilancio del partito. A tal proposito, Biancofiore ha consegnato al Cavaliere una proposta, convinta che si possa recuperare il 50% dei voti degli elettori che non si recano più alle urne qualora l’azione di Forza Italia sappia recuperare credibilità. E ora resta solo da capire cosa farà Verdini.
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