La campagna sui falsi disabili ha portato al riesame della posizione di 800mila persone con disabilità. Tra queste solo lo 0,06% delle persone richiamate ed esaminate erano effettivamente falsi invalidi. Lo ha sottolineato Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e portavoce del Forum del Terzo Settore, intervenendo alla IV conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità che si è svolta a Bologna il 12 e 13 luglio.
“E’ un buon punto di partenza per spingere ed andare avanti dando vita ad un analogo programma anche a livello regionale e dei comuni cominciando da Roma Capitale – ha commentato Gianni Palumbo, portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio che ha partecipato ai lavori bolognesi – occorre superare la fase del bisogno per passare a quella del riconoscimento dei diritti di cittadinanza per tutti, anche per le persone con disabilità e trovare soluzioni concrete per favorire l’inclusione sociale”.
“I 140 punti proposti dal Piano d’azione – ha concluso Palumbo – possono sembrare una montagna da scalare, come l’ha definita il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, ma messi in sequenza con una scelta partecipata e condivisa delle priorità si potranno vedere presto risultati concreti”.
Sono stati ottocento partecipanti alla due giorni, arrivati da tutta Italia: non solo rappresentanti di reti, associazioni e cooperative di disabili fisici, sensoriali, psichici e/o di loro familiari ma anche singole persone con disabilità o loro familiari. Presenti numerosi operatori, esperti, amministratori locali e regionali e parlamentari. Tra i relatori i membri dell’Osservatorio nazionale, il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani, il vice ministro Cecilia Guerra ed il ministro per il Lavoro e le Politiche sociali Enrico Giovannini. Grande assente il mondo delle imprese.
Nel corso della due giorni di Bologna è stato inoltre presentato il Programma d’Azione biennale, che sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri a giorni e messo a punto, con un processo molto partecipato, dal Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio di cui fanno parte tra gli altri le reti Fish e Fand (Federazione nazionale tra le associazioni delle persone con disabilità).