Forum nasce nell’ormai lontano 1985, con la conduzione inizialmente affidata a Catherine Spaak. Fin da subito si rivela un programma di successo, atto ad affrontare questioni inerenti alla malagiustizia ma, allo stesso tempo, in grado di dare risposte agli italiani su problemi e vicende che la gente comune vive quotidianamente.
La quarta edizione, quella iniziata nel settembre 1988, vede un avvicendamento alla guida, con Rita Dalla Chiesa che prende il posto della Spaak e lo manterrà per quasi 25 anni, con l’intermezzo di Paola Perego (1997-2003). Proprio nel ‘97 ci fu anche il cambio di rete, da Canale 5 a Rete 4, dove rimarrà fino al 2008, per poi tornare nuovamente e definitivamente su Canale 5. Nel frattempo, nel 2007, era partita anche la sessione pomeridiana sempre su Rete 4, confermata nel corso degli anni e diventata nella stagione 2012-2013 Lo sportello di Forum.
Nel 2013 la Dalla Chiesa, dopo aver condotto ben 19 edizioni, abbandona e il timone della trasmissione viene affidato a Barbara Palombelli (nella foto), profilo di spessore, dato il curriculum della giornalista proveniente da grandi testate come Panorama, La Stampa, Corriere della Sera e La Repubblica, ma sul quale forse non tutti avrebbero scommesso visto il carattere molto pop, a volte con cadute nel trash, del format.
Tuttavia la Palombelli ha accettato la sfida apportando anche diverse modifiche alla struttura tradizionale di Forum. Innanzi tutto si è sentita l’impronta più giornalistica, con un taglio delle storie trattate legato all’attualità, dal carovita alle separazioni dovute proprio a problemi di soldi e della vita di tutti i giorni, così come ai conflitti riconducibili – e qui arriviamo ai nostri giorni – alla pandemia da Covid-19; ma non mancano cause legate ai diritti Lgbt, alle coppie di fatto, addirittura nel 2016 c’è stata la celebrazione del primo matrimonio gay in tv.
Una virata importante e coraggiosa, sostenuta dalla presenza di opinionisti che con lei aiutano a decodificare o comunque a spostare in un contesto alto la narrazione del programma, sia dal punto di vista giuridico che sociale: si sono avvicendati nel salotto di Barbara volti noti come lo scrittore Luca Bianchini, il filosofo Diego Fusaro, il giornalista Aldo Cazzullo oltre a Iva Zanicchi, Rosanna Lambertucci, Paola Perego, Mauro Corona, Giada De Blanck e altri ancora.
Aggiungiamo che la signora Rutelli ha saputo introdurre tematiche molto care alla tradizione della sinistra: coppie di fatto, migranti, Ius soli, senza per questo prendere una posizione politica, ma aprendo semplicemente alla società civile. Poco importa che talvolta ci siano attori a interpretare le varie storie, alla base di tutto rimane questa prossimità alla pancia della gente e alle sue necessità che fa davvero la differenza.
E il programma ne ha sicuramente guadagnato in termini di autorevolezza, di incisività giornalistica e soprattutto sul piano degli ascolti. Secondo OmnicomMediaGroup, da settembre 2020 a febbraio 2021 Forum ha tenuto una media di 1.462.381 telespettatori viaggiando sul 15,4% di share, superando spesso il 16% soprattutto negli ultimi mesi. Dal punto di vista dell’audience gli spettatori davanti alla tv sono aumentati del 2,1% rispetto a 1.432.095 dello stesso periodo della scorsa stagione.
Analizzando il profilo sociologico, lo share femminile (17,7%) batte nettamente quello maschile (12,1%) mentre la fascia d’età col gradimento più alto è la over 65 col 19,2%; la Palombelli tiene comunque bene anche tra i giovani, con il 12,6% dai 20 ai 24 anni e il 12% dai 25 ai 34, salendo al 12,7% nella fascia di mezz’età 45/54. Quanto al titolo di studio, i laureati rappresentano il target più basso con un dignitoso 7% di share, superati da medie inferiori (14,9%) e superiori (12,1%).
Infine, la distribuzione territoriale degli ascolti: spicca la Valle D’Aosta con un altisonante 49,3% di share, dopo di che la tendenza vede una maggiore visibilità al Centro-Sud, con Puglia (23,3%), Molise (22,5%) e Abruzzo (21,2%) a detenere gli share più alti; bene anche Sicilia (18,4%) e Sardegna (18%) mentre al Nord il Veneto è al top col 15,9% seguito da Trentino Alto Adige e Liguria col 15%.