“Le filippiche contro lo Sblocca-Cantieri le ricordiamo bene: in tanti profetizzarono la paralisi dei lavori”. I numeri, invece, raccontano un’altra storia, ricorda il senatore, Agostino Santillo, capogruppo in commissione Lavori pubblici.
I dati del Cresme parlano chiaro: gare per lavori e concessioni aumentate del 39%, sfiorando i 40 miliardi di euro, nel 2019. è l’effetto dello Sblocca-Cantieri?
“è l’effetto di una serie di misure tutte mirate all’incremento di nuovi cantieri in giro per l’Italia, di cui lo Sblocca-Cantieri è stato la punta dell’iceberg. Già in manovra 2019 sbloccammo gli avanzi di gestione per i comuni e stanziammo 400 milioni per i centri più piccoli. Poi nel Dl Crescita è arrivata la cosiddetta norma “Fraccaro” con 500 milioni per gli edifici pubblici, a fianco appunto allo Sblocca-Cantieri. Che ha snellito gli iter per le gare semplificandoli”.
Eppure in tanti criticarono il decreto sostenendo che avrebbe portato alla paralisi degli appalti. Oggi i numeri sembrano dire altro…
“Nel giugno scorso le filippiche dei detrattori dello Sblocca-Cantieri le ricordiamo bene: in tanti profetizzarono la paralisi dei lavori. Invece la dinamicità palesata dal sistema delle gare d’appalto a fine 2019 è certificata dai numeri. Ci dicevano che procedure più snelle non potevano andare di pari passo con controlli efficaci e misure anticorruzione. Dimenticavano che, col M5S al governo, insieme allo Sblocca-Cantieri è arrivato lo Spazzacorrotti. Abbiamo coniugato legalità e iter snelli: i profeti dell’apocalisse hanno sbagliato pronostico”.
Tornando al rapporto del Cresme, se guardiamo solo alla mole dei lavori, la crescita è stata addirittura del 50%, passando da 18 a 28 miliardi di euro. Quan è l’impatto di questi numeri sul sistema economico italiano in termini di indotto e occupazione?
“L’impatto è ragguardevole perché si rimette in moto un circuito appesantito oltremodo proprio negli anni di maggiore crisi per l’edilizia. E ancora viaggiamo a marce basse: nello Sblocca-Cantieri erano previsti commissariamenti per decine di opere. Quei commissari ancora non sono stati nominati: quando arriveranno, i miliardi di euro a gara saranno destinati a moltiplicarsi”.
Altro dato significativo riguarda il volume dei singoli appalti: quelli sopra i 50 milioni sono aumentati del 132,7% per 17 miliardi totali. Cosa rivelano queste cifre?
“Rivelano che abbiamo ridato verve all’edilizia legata alle grandi opere, quella che crea posti di lavoro e migliora la vita di intere aree del paese. Attenzione però: il M5S ritiene fondamentale che lavori di piccola entità e appalti più sostanziosi abbiano pari dignità. Ci hanno detto per anni che eravamo contro le grandi infrastrutture solo perché osteggiavamo lo scempio Tav, ma abbiamo dimostrato che quella del M5Santi-opere era una balla. Restiamo però favorevoli ai cantieri utili, piccoli o grandi che siano”.
L’obiettivo 2020 è il rafforzamento di questo trend. Come?
“Nella manovra 2020 abbiamo fatto divenire stabile la norma Fraccaro e abbiamo inserito il bonus facciate, che darà ulteriore impulso all’edilizia. Ora auspichiamo che il ministro De Micheli proceda con i commissariamenti di cui sopra: possono rappresentare una vera scossa per l’economia nostrana. Soprattutto al Sud, dove la crescita di soldi messa a gara c’è ma è più modesta. Siamo fiduciosi, nel 2020 il trend si può consolidare”.