Se l’assessore regionale alla Disabilità Elena Lucchini – la stessa che ha tagliato i fondi alle famiglie con persone con disabilità grave e gravissima – pensava di trasformare la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, celebrata oggi al Pirellone, e il primo Festival “In&Out” dedicato all’inclusione sociale e lavorativa delle persone autistiche” in una passerella per dimostrare quanto la Lombardia “tiene” ai ragazzi affetti da autismo”, ha sbagliato i calcoli. Di grosso.
A scatenare le polemiche le parole pronunciate dal governatore Fontana in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo
A testimoniarlo, le decine di commenti proprio delle famiglie con figli/e affetti/e da autismo sotto il post autocelebrativo della Lucchini. Commenti che vanno dallo sprezzante, all’indignato, all’amareggiato. “È un pesce di aprile vero?? Che simpatica! Tagliare i fondi e poi uscire fuori con queste stro****e? Ma dove siete vicini ai nostri figli?? Dov’è l’assistenza? Dove sono le risposte che cerchiamo? Dopo un flash mob di 150 associazioni non avete avuto nemmeno la decenza di rispondere alle nostre domande. Nascondetevi e vergognatevi”, scrive la mamma di Manuel. “La dimostrazione, semmai ancora servisse, che di autismo e della gravità della condizione non avete capito nulla”, ribatte Cristina.
“Tagliare i fondi, liste d’attesa, terapie a pagamento; ore di educativa per i cre dove sono? Dove è l’inclusione?”, domanda Sara, “certo ce le paghiamo NOI le ore mancanti, perché vogliamo che i nostri figli stiano con gli altri! Gli aiuti dove sono? Vorrei capire…”. Stessa storia sul profilo di Attilio Fontana, anch’egli impegnato a spiegare quanto è brava Regione Lombardia: “Cure eccellenti ? Progetti educativi? Inserimento lavorativo? Forse non conosce gli autistici gravi e i loro bisogni”, posta Emanuela, seguita da Alberto: “Prima tagliate i fondi e poi … Che coraggio. Solo chi prova chi vive una disabilità può capire…”.
A scatenare il diluvio di post, il messaggio di Fontana: “L’inserimento lavorativo rappresenta uno strumento di fondamentale importanza per favorire l’inclusione delle persone affette da disturbi dello spettro autistico. È questo, infatti, l’ambito prioritario in cui agire per supportare in modo efficace le persone che soffrono di questa patologia e le loro famiglie. Il tutto nel quadro di una visione più ampia che punti sulla multidisciplinarietà, abbinando in modo sinergico cure eccellenti e progetti educativi capaci di sfruttare al meglio le potenzialità dello sport, del cinema e dell’arte”.
Per il governatore Fontana diluvio di critiche dalle famiglie dei disabili
Più che prevedibili le ire dei familiari, visto che il Pirellone ha appena tagliato i fondi per l’assistenza alle famiglie, continuando a spacciare i minori soldi dati ai Caregiver come il naturale bilanciamento per l’aumento dei servizi. Concetto ribadito anche ieri dall’assessore Lucchini con un ammirevole giro di parole: “Abbiamo ridotto quelli che voi definite tagli, ma non sono tagli, sono rimodulazioni, perché sono comunque fondi che vanno ad implementare i servizi per le medesime persone e i medesimi utenti. Quindi non sono tagli ma sono degli interventi proprio per fare in modo che ogni ambito territoriale, ogni territorio, in Regione Lombardia sia omogeneo e ci sia una risposta per i bisogni”. Parole indirizzate all’Associazione Ledha (non certo un’associazione “nemica” della giunta Fontana), che chiedeva di stanziare quei 10 milioni di euro necessari per eliminare i tagli ai contributi alle famiglie.
“Avrebbe fatto una figura migliore a tacere e a limitarsi a illuminare di blu il Pirellone”, commenta ironico Fortunato Nicoletti, vicepresidente dell’associazione Nessuno È Escluso, “Anzi no, avrebbe potuto dare i soldi usati per pagare la luce blu alle famiglie, così magari si pagavano una terapia in più…”. Per Nicoletti Regione Lombardia ieri ha voluto fare un’operazione di maquillage, parlando di “inclusione” e “inserimento lavorativo”.
“La realtà è che dal 1° luglio le famiglie con ragazzi affetti da autismo riceveranno 600 euro al mese, al posto di 750! La realtà è che i ragazzo in Lombardia aspetta due o tre anni per essere preso in carico da uno UONPIA (Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza, ndr), la stessa che deve certificare la disabilità del/la ragazzo/a, necessaria per avere un’assistenza scolastica. La realtà è che in Lombardia la Regione non paga le terapie Aba, che costano 40/60 euro l’ora!”.