Paulo Fonseca non è più l’allenatore del Milan. L’esonero gli è stato comunicato durante la lunga notte di ieri dopo il pareggio casalingo per 1-1 contro la Roma. Un risultato che non è stato digerito dai tifosi che, terminata la partita, hanno subissato di fischi la squadra. La fiducia nei suoi confronti era esaurita da tempo.
E la situazione era talmente avanzata che il Milan ha già scelto il successore: Sergio Conceicao ha detto sì, dopo aver chiuso la porta al Wolverhampton. Sei mesi a un milione di euro con opzione di rinnovo a favore del Milan. Da un portoghese all’altro. L’1-0 contro il Verona lo aveva salvato. l’1-1 contro la Roma a San Siro no. “Sono uscito dal Milan – le parole di Fonseca a fine gara – È la vita, è così. Ho la coscienza calma, ho fatto tutto quello che potevo fare” ha ammesso a Sky l’allenatore portoghese all’uscita dello stadio.
Secondo un retroscena, una clausola nel suo contratto prevede che, in caso di esonero entro i primi 6 mesi, gli verrà corrisposto soltanto il primo anno di stipendio e non fino alla scadenza del 2027. Già da sabato aveva intuito che l’aria stesse cambiando. Per provare a rialzare la testa, ieri era sceso a patti anche con Theo: dopo due panchine punitive consecutive, il francese è tornato titolare. Ma non è bastato. Il gol dell’illusione di Reijnders è durato poco, perché Dybala ha pareggiato quasi subito, cristallizzando un pari che va meglio alla Roma di Ranieri. Fonseca si è anche fatto espellere già nel primo tempo per proteste, dopo un contatto in area fra Pisilli e Reijnders.