La Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati l’assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli. Il suo nome è finito nell’ambito dell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni dei fondi della Lega. L’accusa ipotizzata nei confronti dell’esponente leghista, nella sua qualità di presidente dell’Associazione Maroni Presidente, è riciclaggio. Il suo nome è emerso oggi dopo le nuove perquisizioni compiute dalla Guardia di finanza.
“Periodicamente – commenta Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia – affiorano dal passato vicende che le Procure ritengono di dover approfondire circa le modalità di finanziamento intorno alla Lega. E’ bene che si chiariscano fino in fondo certi passaggi soprattutto per una forza politica che ha messo in discussione il Presidente del Consiglio circa il comportamento tenuto sul Mes. Per fare politica ci vogliono soprattutto trasparenza, onesta’ e coerenza”.
“Al netto della vicenda giudiziaria – commenta il capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Fabio Pizzul -, che speriamo si concluda presto e che faccia chiarezza sulle eventuali responsabilità dell’assessore Galli, si pone con forza nuovamente una gigantesca questione politica, che è la scomparsa dei 49 milioni di euro che il tribunale chiede indietro alla Lega. Stiamo parlando di un partito, la Lega Nord e Lega Salvini premier, sui cui finanziamenti esistono diverse inchieste sia giornalistiche sia giudiziarie, una con pesanti risvolti internazionali. E’ la Lega dell’ex vicepremier Matteo Salvini, candidato in pectore del centrodestra alla guida del Paese. Il minimo che si deve pretendere è che quel partito faccia subito piena chiarezza sui 49 milioni e sulle sue fonti di finanziamento”.